Si è chiuso il “caso sanpietrino” e pace è stata fatta tra la squadra degli aranceri Arduini e il carro da getto Boia del Tiranno, a distanza di 10 anni ormai da un controverso fatto accaduto durante la Battaglia delle arance del 2015.
Chiuso il caso sanpietrino
Tramite un post sui social condiviso oggi, mercoledì 29 ottobre 2025, sul profilo dell’Associazione Aranceri a Piedi in un comunicato congiunto con la squadra Scorpioni d’Arduino, l’Associazione Aranceri Carri da Getto, oltre alla Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea, è stata annunciata “firma della pace” ponendo fine ad un conflitto che si trascinava ormai da troppo tempo.

Il post sui social
“Con la cancellazione del carro numero 9 “I Boia del Tiranno”, dall’edizione 2026 dello Storico Carnevale di Ivrea, tutti i carri torneranno ad ingaggiare la battaglia delle arance in tutte le piazze, nella piena condivisione dello spirito del Carnevale”, si legge in calce al post. Da diverse edizioni, il carro numero 9, infatti, non era più potuto entrare nel campo di battaglia dei giallo-verdi in piazza Ottinetti.
La diatriba 10 anni fa
Sono passati ormai 10 anni dai fatti accaduti nel febbraio 2015, quando si aprì la querelle giudiziaria tra i «Boia» e gli Arduini per il presunto lancio di un sanpietrino dal loro campo di battaglia. Nel dicembre del 2016, il fascicolo aperto dalla Procura a carico di un arancere a piedi, all’epoca peraltro minorenne, era stato poi archiviato. Perché “il fatto non sussiste” era stato il verdetto nella sentenza pronunciata dal Gip del Tribunale dei minori di Torino, accogliendo la richiesta di archiviazione presentata dal Pm.

Pace fatta
Da una parte “la famiglia del ragazzo e l’attuale direttivo degli Scorpioni d’ Arduino nell’affrontare la tematica per cercare una soluzione basata su fondamenti di verità e trasparenza”. Dall’altra gli attuali membri del carro 9 che, “pur non avendo alcun legame con gli episodi del passato, hanno dimostrato senso di responsabilità e disponibilità nel contribuire alla chiusura della vicenda”. Al centro la necessità di porre fine ad una controversa questione anteponendo, dunque, “i valori del Carnevale che ci uniscono”, come riportato in conclusione del post.