grido di allarme

CNA Piemonte: il settore vitivinicolo non è un cartello di produttori di veleni

In merito agli ‘alert sanitari’ da inserire sulle etichette dei vini CNA raccoglie il grido di allarme lanciato da uno dei settori di maggior eccellenza del nostro Paese, quello vitivinicolo

CNA Piemonte: il settore vitivinicolo non è un cartello di produttori di veleni
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CNA Piemonte: il settore vitivinicolo non è un cartello di produttori di veleni

Il settore vitivinicolo non è un cartello di produttori di veleni

“Vorremmo venisse usata maggior cautela nell’equiparare il vino alle sigarette o ad altre sostanze – così dichiara Lia Merlone, Presidente Territoriale CNA Asti - tenendo anche conto del fatto che già oggi, nonostante non ve ne sia l’obbligo, molto produttori applicano etichette che segnalano la pericolosità dell’abuso di alcool, come ad esempio l’etichetta che mette in guardia le donne in gravidanza. Ci vuole il giusto equilibrio tra la sicurezza medica e alimentare e la demonizzazione di un prodotto che costituisce un’eccellenza italiana, che potrebbe avere notevoli ricadute sia in ambito economico che occupazionale. Non vogliamo venire equiparati a chi produce sostanze di per sé nocive anche se assunte in piccole quantità: bere un bicchiere di vino e fumare sono due cose ben distinte”

Settore già colpito dai rincari

Interviene anche il Segretario Regionale di CNA, Delio Zanzottera: “La sofferenza che stanno patendo interi settori della nostra economia e dell’imprenditoria made in Italy è sotto gli occhi di tutti. Andare a colpire ulteriormente un settore già molto provato dai rincari con questo tipo di iniziative non giova al nostro tessuto economico ed imprenditoriale. Ci aspettiamo attenzione e sostegno, non allarmismi o facili quanto errate equiparazioni”

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