Comune e Teknoservice al lavoro contro la puzza
A breve le soluzioni proposte da Teknoservice per risolvere la questione
Comune e Teknoservice al lavoro contro la puzza, decisiva la protesta dei residenti di frazione Sant'Antonio a Castellamonte.
Comune e Teknoservice al lavoro contro la puzza
È da anni che in Frazione Sant’Antonio, a Castellamonte, si combatte contro un nemico invisibile: l’odore dei rifiuti dell’isola ecologica Teknoservice. Gli abitanti e coloro che si recano a passeggio in quella zona trovano un’aria irrespirabile, che si intensifica ancora di più quando le temperature iniziano a salire: in particolare, i momenti peggiori della giornata sono il mattino e la sera.
Situazione difficile
A complicare ulteriormente la situazione già critica è stato quando, nel 2019, la ditta Teknoservice ha avuto l’okay dalla Città Metropolitana di Torino per poter aumentare i quantitativi e ritirare differenti tipi di materiali, con la clausola che vengano smaltiti entro settantadue ore. Tutto ciò ha provocato un ambiente invivibile per la zona circostante, tanto da obbligare i vicini a tenere sempre chiuse le finestre e a non poter rimanere all’aperto. Durante gli anni scorsi a niente sono servite la raccolta firme e le proteste che gli abitanti della zona hanno organizzato, così anche quest’estate, l’aria è irrespirabile e il malcontento tangibile.
Collaborazione tra enti
Tuttavia sembra esserci uno spiraglio di luce poiché l’amministrazione comunale si schiera a fianco dei cittadini: «La Teknoservice non può nascondersi dietro al fatto che loro hanno tempo settantadue ore per togliere i rifiuti: data la puzza si devono organizzare diversamente - ha affermato il primo cittadino Pasquale Mazza - Insieme a Patrizia Addis ed all’ufficio tecnico avevamo iniziato ad avviare un iter, che però il Covid ha bloccato. Tuttavia, negli scorsi giorni c’è stato il primo tavolo tecnico con il tecnico dell’Arpa, l’ASL, i Vigili, l’Amministrazione e la Teknoservice per porre fine a questa situazione. Entro dieci giorni la Teknoservice dovrà presentarci una soluzione tampone che analizzeremo e, se la puzza persisterà, scriverò personalmente a tutti i soggetti competenti e, per tutelare la salute pubblica, chiuderò il tratto di strada ai mezzi pesanti. A breve, con il progetto e i dati in mano, riunirò il Consiglio di Frazione per discuterne anche con loro. Pertanto, partita la procedura, entro un anno il problema dovrebbe essere risolto. Come tutore della salute dei miei cittadini dico che è ora che il problema venga definitivamente risolto». D’altra parte l’azienda che gestisce i rifiuti è pronta a collaborare: «Siamo d’accordo a procedere a tutte le rilevazioni del caso per avere la tranquillità e la sicurezza di sapere se l’odore è nocivo o no - ha spiegato Giorgio Garbarini, Direttore Teknoservice - Abbiamo un’autorizzazione che ci permette di smaltire i rifiuti entro le settantadue ore, in realtà cerchiamo di occuparcene entro le ventiquattro. Entro fine settimana esporremo la nostra soluzione, che andrà in una duplice direzione: il trasferimento fisico dei cassoni dell’indifferenziato in un’altra zona, se possibile, e lo spostamento della raccolta dell’organico di Rivarolo che passerà dal sabato al giovedì, in modo tale che i rifiuti non restino nell’isola tutta la domenica».
Il contributo dei cittadini
Inoltre, agli abitanti della zona verranno consegnati dei test, che dureranno quattro mesi, per segnalare l’intensità dell’odore e le ore più critiche: con un incontro tra enti competenti la situazione potrebbe quindi risolversi.