nei locali della biblioteca

Cuorgnè: apre la Portineria Sociale

Punto di ascolto e di servizi rivolto a tutta la popolazione

Cuorgnè: apre la Portineria Sociale
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Cuorgnè: apre la Portineria Sociale

Portineria Sociale

Apre a Cuorgnè la Portineria Sociale all’interno dei locali della biblioteca. La presentazione del servizio si è svolta venerdì 15 marzo alla presenza di praticamente tutti gli attori coinvolti, dal Comune, al Ciss 38, dalle associazione assistenziali, all’Asl TO4, fino alla Rete Italiana di Cultura Popolare, associazione di promozione sociale torinese, dalla quale il progetto nacque durante gli anni del Covid.

Punto di ascolto e di servizi

Si tratta di una sorta di punto di ascolto e di servizi rivolto a tutta la popolazione. Un modo, come spiegato venerdì, per avvicinare ai cittadini, in un ambiente più amichevole, meno formale e burocratico, i servizi che le pubbliche amministrazioni e le associazioni forniscono. A Torino esistono già tre di questi punti e adesso altrettanti verranno aperti in Alto Canavese, grazie al Progetto Passi Montani del Ciss 38. A Cuorgnè si è scelto di aprire il punto in biblioteca che, come hanno evidenziato l’assessore cuorgnatese Elisa Troglia e la Responsabile della Biblioteca Elisabetta De Marco, «Non è più, semplicemente e solo, un punto di cultura, ma è anche un luogo di socialità e di sviluppo della comunità». E da questa considerazione nasce l’idea di farla diventare anche il luogo della Portineria Sociale, dove i cittadini potranno ricevere informazioni e servizi, da quelli per i migranti, all’attivazione dello Spid, dalla prenotazione di visite mediche, all’orientamento al lavoro, fino a informazioni su eventi e rassegne culturali.  All’interno della Portineria anche la "Palestra della memoria" (rivolta alle persone anziane) e un punto di ascolto che possa anche indirizzare verso le opportunità fornite a chi si trova in difficoltà, anche temporanea. Perché, come ricordato dalla direttrice del Ciss 38 Nicoletta Bellin: «La meta alla quale dobbiamo puntare non è intervenire sulle emergenze sociali di cui veniamo a conoscenza, ma alla prevenzione per far sì che le situazioni problematiche e di disagio non si trasformino in emergenza. Una attività i cui effetti non si vedono nell’immediato, ma che sul medio periodo dà risposte molto più efficienti alla popolazione e al territorio».

Progettazione condivisa

Il progetto della Portineria Sociale  nasce all’interno del progetto P.A.S.S.I. montani finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU e vede un ricco parterre di enti e associazioni che vi partecipano: l’Asl TO 4, Associazione Mastropietro e Pollicino s.c.s., Consorzio Copernico e Filo d’oro s.c.s., Alce Rosso s.c.s. e Eclectica +, Andirivieni s.c.s. e le Associazioni Farfalò, Pandorama e Controspazio, Rete Italiana Cultura Popolare e Fondazione Committo, Città @ Colori, Mary Poppins s.c. Ed è stato proprio il Ciss 38 a coordinare il lavoro di tutti gli enti che partecipano al servizio per arrivare a una progettazione condivisa: «È stato un lavoro complesso - ha spiegato il responsabile Stefano Rossetti del Ciss -, ma che ha portato a un grande risultato di rete, una rete che riesce a programmare insieme attività e interventi». Di aiuto ai vari punti delle Portinerie Sociali arriva anche, come evidenziato da Antonio Damasco di Rete Italiana,  il Portale dei Saperi, un sito internet che è uno strumento in grado di favorire l'incontro e rendere evidenti i possibili sviluppi del patrimonio immateriale: dal lavoro alla cultura, dallo sport al sociale. Dopo quella di Cuorgnè nasceranno nei prossimi mesi le Portinerie Sociali a Pont Canavese, con sede nella biblioteca, e a Valperga, all’interno dell’Ente di formazione Ciac.

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