la storia

Dal Canavese quasi 1000 chilometri pedalando fino a Roma per mantenere fede a una promessa

In 9 giorni i 4 amici del Sutalatur hanno percorso la Via Francigena

Dal Canavese quasi 1000 chilometri pedalando fino a Roma per mantenere fede a una promessa
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Dal Canavese quasi 1000 chilometri pedalando fino a Roma per mantenere fede a una promessa. In 9 giorni i 4 amici del Sutalatur hanno percorso la Via Francigena.

Dal Canavese quasi 1000 chilometri pedalando fino a Roma

Cuore, passione e gambe, ma soprattutto la determinazione di mantener fede a una promessa fatta in un momento difficile. L’impresa è quella portata a termine da un gruppo di quattro amici, Silvio (59 anni di Pont), Martino (60 anni, di Pont), Rossano (62 anni di Rivarolo) e Luigino (65 anni di Salassa) che sono partiti lo scorso 11 maggio da Vercelli alla volta di Roma percorrendo la Via Francigena in bicicletta. La promessa, invece, è quella fatta da Silvio, che nel giugno 2020, proprio in sella alla sua amata bicicletta, ha avuto un terribile incidente a Castagneto Po che gli ha procurato diverse fratture e traumi, al volto e alla spina dorsale. Dal suo letto di ospedale Silvio, mentre lottava per riprendersi, ha promesso che se fosse riuscito a risalire in bicicletta avrebbe percorso la tratta italiana dell’antica via dei pellegrini che parte da Canterbury, in Inghilterra; Martino, Rossano e Luigino hanno quindi deciso di accompagnare l’amico e condividere con lui il viaggio.

Il viaggio

I quattro amici si sono registrati regolarmente a Ivrea dove hanno ottenuto il passaporto per la Via Francigena per poi iniziare il viaggio vero e proprio. Hanno percorso 960 chilometri in sella alle loro biciclette, la maggior parte dei quali sotto la pioggia battente. 8500 metri di dislivello affrontati, tra salite, discese, strade asfaltate e strade bianche, 6-7 ore al giorno passate in sella alle loro mountain bike. La tabella di marcia era serrata e dopo nove giorni di viaggio Silvio, Martino, Rossano e Luigino hanno finalmente raggiunto Roma e piazza San Pietro, dove hanno potuto timbrare l’ultima stazione del viaggio, ritirare il diploma e mettersi in posa per la foto di rito. «

Il racconto

E’ stata senza dubbio un’esperienza bellissima – raccontano i quattro amici – ci sono stati dei momenti difficili come quello sulla Cisa, quando la pioggia ci ha messo in seria difficoltà e la temperatura è scesa fino ai 2 gradi centigradi. Lungo la strada però abbiamo anche incontrato persone fantastiche che ci hanno ospitato e aiutato, abbiamo conosciuto altri che come noi stavano affrontando la Via Francigena. E’ stata un’esperienza indimenticabile. Percorrere la strada bianca con i cipressi sulla collina senese è stato senza dubbio uno dei momenti più suggestivi». I quattro amici fanno parte dei Sutalatur un gruppo di ciclisti salassesi che macinano chilometri e organizzano uscite percorrendo i più difficili e belli itinerari del territorio vivendo e condividendo fatiche ed emozioni.

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