La denuncia

Dopo l’alluvione, la grandinata... e tagli alle manutenzioni stradali

La denuncia della sindaca Cambursano: «Dirottati gli stanziamenti per la messa in sicurezza»

Dopo l’alluvione, la grandinata... e tagli alle manutenzioni stradali
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Dopo l’alluvione, la grandinata... e tagli alle manutenzioni stradali

La denuncia della sindaca

Dopo i danni causati dall’alluvione di aprile, i paesi dell’Eporediese hanno dovuto fare i conti con quelli della violenta grandinata abbattutasi una settimana fa distruggendo campi di mais e vigneti. Ma si dovranno anche far quadrare i conti dopo gli ennesimi tagli statali. «Nel giorno in cui contiamo gli ennesimi, enormi danni da cambiamento climatico – il commento della prima cittadina di Strambino Sonia Cambursano nonché consigliera delegata della Città metropolitana – veniamo a sapere che il Governo ha tagliato 1,7 miliardi destinati alle strade provinciali e metropolitane per destinarli al Ponte sullo Stretto. La nostra Regione è in ginocchio per i danni da eventi alluvionali e da eventi meteo estremi sempre più ravvicinati, i soldi servono per interventi di messa in sicurezza delle strade. Buche, frane, dissesti: queste sono le urgenze da affrontare. Invece, i soldi già destinati per questi interventi urgenti vengono dirottati su un'opera per il solo capriccio di un ministro, facendo cassa sulla pelle dei cittadini e delle cittadine, mettendo a rischio la loro incolumità».

Il commento di Suppo

Denuncia ribadita anche dal vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici, Jacopo Suppo. «Per noi significa passare nel solo 2025 da un trasferimento di 7 milioni e mezzo a poco meno di 2 milioni e 200.000 euro. Anche per il 2026 è previsto un taglio di 5 milioni e la prospettiva è quella di un azzeramento dei trasferimenti nel 2029. Com’è possibile per la Città metropolitana di Torino e per chi la amministra continuare ad assumersi la responsabilità, anche penale, per la sicurezza dei 2900 chilometri di strade di competenza del nostro Ente? Le scelte del Governo mettono a repentaglio la sicurezza delle strade e dei cittadini».

La posizione degli agricoltori

E mentre le polemiche proseguono, gli agricoltori stanno ancora contattando gli uffici di zona Coldiretti per riferire dei danni subiti. In alcune zone, come l’Eporediese, la grandinata si somma ai danni delle esondazioni di aprile. Sale così il conto già salato (3 milioni) per l’agricoltura sotto «le bombe d’acqua» primaverili. «Sono sempre più urgenti – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Misure di sostegno per aiutare la nostra agricoltura ad affrontare il cambiamento climatico così come è urgente un adeguamento del sistema assicurativo oggi ancorato agli eventi climatici “normali” di qualche anno fa».

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