Il caso

Ex discarica di Rivara, il Comune di Cuorgnè alza bandiera bianca

Niente più ricorsi: l’Ente accetta di farsi carico della gestione del post mortem

Ex discarica di Rivara, il Comune di Cuorgnè alza bandiera bianca
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Ex discarica di Rivara, il Comune di Cuorgnè alza bandiera bianca e accetta di farsi carico della gestione del post mortem. Niente più ricorsi.

Ex discarica di Rivara

Il Comune di Cuorgnè e le Unioni Montane Alto Canavese e Val Gallenca si arrendono: niente più ricorsi contro la decisione del Tribunale di Ivrea che nel giugno del 2022 aveva stabilito che dovessero gestire il post mortem della discarica di Località Rossetti a Rivara. Infatti sono stati recentemente respinti quelli che erano stati sollevati davanti alla Corte d’Appello di Torino e al Tribunale Amministrativo per il Piemonte. «La prima ha confermato la pronuncia del Tribunale di Ivrea, e il Tar ha respinto il ricorso da noi presentato contro la "retrocessione" dell'autorizzazione ambientale: sono state l'ennesima doccia fredda in una vicenda che ormai si trascina da lungo tempo», evidenzia Giovanna Cresto, Sindaco di Cuorgnè. I tre enti, confrontatisi con gli avvocati che seguivano i ricorsi, hanno deciso, come si legge nella delibera di giunta di Cuorgnè, che viste «Le argomentazioni logico argomentative della sentenza esaminata» e che «Il Tar Piemonte ha confermato la legittimità del recesso / scioglimento dei contratti da parte del Consorzio», «Sulla scorta dei pareri espressi dagli avvocati incaricati in sede civile e in sede di giustizia amministrativa, di non proporre le impugnazioni delle succitate sentenze, stante l’esito sfavorevole che dalle medesime discenderebbero». In pratica, visto che le sentenze danno ragione ad Asa ed è fortemente improbabile un loro ribaltamento in un nuovo grado di giudizio, a ricorrere si rischierebbero solo ulteriori spese.

Il sindaco: "Non intendiamo sottrarci alle nostre responsabilità"

«Da diversi mesi, in attesa della definizione dei due procedimenti, anche con il supporto di Città Metropolitana - spiega la Sindaco -, abbiamo avviato un percorso per verificare quali attività post mortem siano ancora necessarie. Sono in corso delle interlocuzioni con l'architetto Fugiglando, sequestratario nominato a suo tempo dal Consorzio ASA, per concordare il trasferimento del possesso del sito, al quale al momento non abbiamo ancora avuto accesso. Non intendiamo sottrarci alle nostre responsabilità, in primis per garantire la salute dei nostri cittadini; resta però l'amarezza di essere chiamati a pagare per colpe non nostre, che derivano dalla gestione del Consorzio ASA, la cui colpa oggi ricade interamente sui Comuni. Siamo rimasti, come purtroppo si usa dire, gli ultimi con il cerino in mano!».

L'impianto

La discarica di Rivara nacque negli anni ’80 del secolo scorso. L’Autorizzazione all’attività era stata data dalla Provincia di Torino alla Comunità Montana Alto Canavese, che ne aveva affidato la gestione al Consorzio Asa, per 30 anni. Da allora Asa è fallita, ed è passata in amministrazione straordinaria, e la Comunità Montana Alto Canavese ha cessato di esistere. La discarica era rimasta in carico ad Asa, ma a giugno del ‘22 il Tribunale di Ivrea stabilì che, invece, se ne sarebbe dovuta far carico la Comunità Montana, e quindi, dopo il suo scioglimento, le due Unioni montane e il Comune di Cuorgnè, che ne sono diventati gli enti subentranti.

 

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