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Frutta e verdura sui marciapiedi, tra lo smog

Dopo il caso in corso Vercelli, un'altra segnalazione in via Torino.

Frutta e verdura sui marciapiedi, tra lo smog
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Frutta e verdura sui marciapiedi, tra lo smog. Dopo il caso in corso Vercelli, un'altra segnalazione in via Torino.

Frutta e verdura sui marciapiedi

Se i problemi con i fruttivendoli a Ivrea si pensava fossero relegati a corso Vercelli ci si sbagliava. Dei «colleghi» hanno deciso di «far loro concorrenza», in via Torino, sulla via principale che porta al centro della città. Il negozio in questione, con gli stessi metodi, come dicono i alcuni residenti, «incuranti delle regole e del rispetto del decoro urbano» espongono anche qui le loro merci in grande quantità lungo il muro del negozio allargandosi lungo il muretto che confina con esso, fino alla fine del marciapiede a filo con il bordo strada, lasciando un piccolissimo passaggio per i passanti. E non solo l’esposizione della frutta e verdura; ma lasciano anche lì sul marciapiede il loro cassonetto dei rifiuti e le cassette di frutta e verdura di qualsiasi materiale creando pile e cataste che in una giornata di vento potrebbero facilmente finire (ed è già successo, stando ad alcune testimonianze raccolte) in mezzo alla strada provocando incidenti, essendo una via dove ne accadono già parecchi a causa delle forti velocità e della distrazione di quanti transitano.

Perché nessuno interviene?

La domanda come per i fruttivendoli di corso Vercelli sorge spontanea ed è sempre la stessa: come mai questa amministrazione comunale - essendo nel proprio interesse avere una città pulita ordinata - non interviene, lasciandoli liberi di fare ciò che vogliono?  Siamo certi che qualunque altro negoziante - su tutti i bar qualora allestissero dei dehor lungo i marciapiedi - verrebbe sicuramente multato. Ascoltando altri commercianti della loro stessa categoria, hanno rivelato come esporre frutta e verdura all’aria aperta fuori dal negozio con i gas di scarico delle automobili non sia né igienico né salutare per il cliente finale, e poi che se lo avessero fatto loro, sarebbero stati immediatamente multati.

Riferimenti legislativi: art. 633 del codice penale, Corte di Cassazione, terza sezione penale, nella sentenza n. 25826/2016, art. 20 del codice della strada.

Clicca per consultare la normativa e copia della sentenza.

Due pesi due misure?

Resta da capire quindi perché questi negozi vengano sempre «graziati» o «ignorati» e come mai da un anno a questa parte stiano aumentando sempre di più in città, senza alcuna regola. Queste innumerevoli problematiche, da tempo vengono denunciate anche sui vari social network della città, in particolar modo sui gruppi Facebook, lamentano appunto di questi due casi dei «fruttivendoli selvaggi» lamentando come influiscano sul decoro e numerose volte ci siano problematiche di schiamazzi, o che i camion dei rifornimenti si fermino peraltro davanti al negozio e intasando la viabilità per svariato tempo. L’unica cosa che resta fare è aspettare, vedendo se l’amministrazione comunale accolga quest’altra denuncia arrivata dai residenti del quartiere San Grato, intervenendo e facendo qualcosa o se si girerà di nuovo dall’altra parte facendo finta di nulla.
In foto il post segnalato dai cittadini

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