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«Gol», ecco il nuovo sistema per migliorare l’occupabilità in Canavese

A Cuorgnè incontro per le Amministrazioni locali.

«Gol», ecco il nuovo sistema per migliorare l’occupabilità in Canavese
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«Gol», ecco il nuovo sistema per migliorare l’occupabilità in Canavese, a Cuorgnè incontro per le Amministrazioni locali.

Nuovo sistema per migliorare l’occupabilità

Si è svolta nella vecchia sala consigliare di Cuorgnè, venerdì 4 novembre, una presentazione per le amministrazioni locali delle opportunità formative rivolte ai disoccupati. La direttrice delle sedi di Rivarolo e Valperga, Beatrice Parodi, insieme alla responsabile Ricerca, sviluppo e progettazione Luisa Maggia, hanno illustrato il funzionamento del nuovo sistema Gol, che crea un legame diretto tra centri per l’impiego e centri di formazione. Obiettivo, ovviamente, è aumentare la possibilità di occupabilità per chi è, o è rimasto, senza lavoro.

Programma Gol

Il Programma Gol, Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, costituisce la riforma del sistema delle politiche attive del lavoro prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Obiettivo del programma è di attuare diverse tipologie di percorsi, per offrire una risposta personalizzata e flessibile alle esigenze delle persone. «Il punto di partenza - ha spiegato Parodi - è sempre il Centro per l’impiego, che accoglierà la persona, ne analizzerà le competenze e definirà le eventuali necessità formative». Cinque i possibili percorsi in cui inserire il futuro lavoratore. Il primo è quello per chi viene ritenuto dotato di competenze adeguate. Il secondo per coloro che hanno competenze, ma necessitano di aiuto: in questi casi si prevedono corsi brevi sulle 150 ore. La terza possibilità è per coloro che hanno una forte necessità di riqualificazione: i corsi diventano da 600 ore, con stage. Il quarto livello, lavoro e inclusione, è pensato per persone con disabilità e prevede anche il coinvolgimento dei servizi socio assistenziali. L’ultimo percorso è la ricollocazione collettiva per crisi aziendali. «In tutti i casi - ha ricordato Maggia - il percorso per l’utente è completamente gratuito e, sempre, il punto di inizio è il Centro per l’Impiego».

A misura di persona

La differenza con quanto succedeva precedentemente sta nella la ricerca di costruire i percorsi direttamente sulle persone. «Gli enti formativi - ha evidenziato la direttrice Ciac - adesso propongono i propri corsi che vengono avviati e personalizzati sulle esigenze dei lavoratori, così come vengono definite dai Centri per l’impiego».

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