Gtt, revocato l'incarico al direttore dopo che il figlio 18enne aveva guidato un bus senza patente
Gabriele Bonfanti non è più il direttore generale di Gtt, l'azienda del trasporto pubblico locale torinese.
La vicenda, avvenuta quasi un mese fa, aveva creato grande scalpore: Samuele Bonfanti, figlio di Gabriele Bonfanti, direttore generale di Gtt, azienda del trasporto pubblico torinese, era finito nell'occhio del ciclone dopo aver guidato un bus senza patente e aver pubblicato sui social un video della sua bravata. Come accade però nelle più conosciute trame dei film, le colpe dei figli ricadono sempre anche sui padri: dopo l'iniziale sospensione, a seguito del fatto, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di revocare l'incarico al direttore di Gtt.
Gtt, revocato l'incarico al direttore Gabriele Bonfanti
Una bravata del figlio che non ha lasciato alcuno scampo al padre. Il Consiglio di Amministrazione di Gtt, azienda del trasporto pubblico torinese, dopo essersi riunito venerdì, 20 maggio 2022, ha deciso di revocare l'incarico al direttore generale Gabriele Bonfanti. All'iniziale sospensione dalla carica, dopo che il figlio 18enne era stato beccato a guidare un bus senza patente, ha fatto seguito la sanzione disciplinare massima in attesa che sia ridefinito il perimetro delle sue responsabilità.
Confermata anche la sospensione dell'autista, una dipendente donna, che aveva la responsabilità del mezzo, in attesa di valutare quali eventuali provvedimenti disciplinari assumere.
Il figlio 18enne del "capo" guida un bus senza patente
La vicenda, come detto, era venuta alla luce circa un mese fa, ma si era verificata a febbraio, con i vertici dell'azienda che erano riusciti a tenerlo riservato, almeno fino a quando è stato deciso di istituire una indagine interna per cercare di risalire all'autista che avrebbe lasciato il posto al giovane.
Ed è così che si è venuto a scoprire che Samuele Bonfanti, figlio 18enne del direttore generale di Gtt, si era reso protagonista di una bravata, pubblicata persino sui social network. Il ragazzo, alla guida di un autosnodato lungo circa 20 metri, viene immortalato mentre percorre via Botticelli, nella zona nord di Torino, visibilmente felice e sorridente.
Il problema è che il figlio del "capo", appena 18enne, non solo non aveva l’abilitazione per guidare un simile veicolo, ma non aveva ancora conseguito neppure la patente di guida. Oltretutto non era nemmeno un dipendente della Gtt.