Doppio evento

I Caduti di Cintano finalmente hanno un nome e una storia

Presentato l'Albo d'Oro realizzato da una studentessa del liceo Botta di Ivrea. Nella stessa giornata, intitolata una nuova via a Natale Massa, ex deportato, Cavaliere della Repubblica e cittadino benemerito.

I Caduti di Cintano finalmente hanno un nome e una storia

I Caduti di Cintano finalmente hanno un nome e una storia grazie all’Albo d’Oro realizzato da una studentessa del liceo Botta di Ivrea. Nella stessa giornata, intitolata una nuova via a Natale Massa, ex deportato, Cavaliere della Repubblica e cittadino benemerito.

I Caduti di Cintano

E’ proprio a ridosso del IV novembre che la comunità di Cintano ha vissuto una giornata votata alla propria storia, alla vocazione antifascista e anche alla memoria dei propri Caduti. Sabato 1° novembre, si sono infatti tenuti due importanti eventi: l’intitolazione di una nuova strada a Natale Massa, figura cardine del Novecento cintanese, e la presentazione dell’Albo d’Oro dei Caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, il risultato di un impegnativo lavoro di ricerca svolto dalla studentessa del liceo Botta di Ivrea Gaia Giacoletto nell’ambito della sua esperienza di PCTO. Il primo dei due momenti, con l’inaugurazione della strada che un tempo serviva per accedere al vecchio Comune (seppur sbiadita, è ancora visibile la scritta “Vicolo al Palazzo Comunale”), hanno partecipato la stessa famiglia Massa, diversi sindaci del territorio, il Consigliere regionale Mauro Fava, l’Amministrazione comunale e molti cittadini.

La storia di Natale Massa

E’ stata la sindaca di Cintano Daniela Contini a ripercorrere la biografia di Natale Massa, cui nel ‘79 con decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini fu nominato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana, nel 1983 Uffiale dell’ordine al merito (decreto firmato da Pertini e da Fanfani), mentre l’anno successivo su proposta del ministro della difesa Spadolini gli venne concesso il diploma d’onore al combattente per la libertà come deportato politico non collaborazionista; Nel 2020, infine, gli è stata conferita dall’Amministrazione di Cintano la Benemerenza civica. «Natale Massa nacque a Cintano il 2 dicembre 1926 – ha ricordato Contini -; a soli 17 anni venne catturato dai nazifascisti a Castellamonte per non avere aderito alla Repubblica di Salò e per non aver fornito informazioni sui partigiani. Venne internato nel campo di sterminio di Cala, il cosiddetto Rosengarten (giardino delle rose ) e chissà se mai in quei 324 giorni di prigionia Natale ha potuto vedere anche solo una rosa». A Cala fu sottoposto a durissimi lavori forzati per la creazione di 32 chilometri di gallerie atte a ospitare fabbriche sotterranee, in condizioni di vita disumane. Nell’imminenza dell’arrivo degli alleati, riuscì a scampare le fucilazioni da parte dei tedeschi e venne liberato il 17 aprile del 45, tornando a casa il 3 agosto stremato e fortemente denutrito. Nel dopoguerra, per decenni fu il segretario dell’associazione nazionale ex internati della sezione di Castellamonte; organizzava incontri tra gli ex deportati e i loro familiari per ricordare chi non c’era più, sempre presente alle commemorazioni istituzionali e alle esequie degli ex internati dove leggeva la preghiera di commiato. Partecipò anche attivamente alla vita pubblica come consigliere, Assessore e Vicesindaco fino al 1989. «Voglio ancora ringraziare le figlie di Natale, in particolare Rosanna, che in occasione del consiglio comunale di cinque anni fa, in cui il Comune di Cintano ha revocato la cittadinanza a Benito Mussolini , ha portato alla nostra attenzione la storia di loro padre».

L’Albo d’Oro

Ci si è quindi spostati in sala consiliare per la presentazione dell’Albo d’Oro. La ricerca, fattivamente sostenuta dall’Amministrazione comunale, è stata lunga e minuziosa e, passando dagli archivi dei Comuni di Cintano, Castelnuovo Nigra e Torino e dalla banca dati del Ministero della Difesa è riuscita a ricostruire un elenco che riporta non solo i nomi ma anche brevi cenni biografici dei Caduti di Cintano nei due conflitti mondali: Pietro Cresto, Domenio Giovando, Giovanni Tamietti, Giovanni Giovando, Domenico Zucco, Angelo Donato, Pietro Gaetano Tamietto, Giacomo Giacoletto, Oreste Ronchetto Salvana, Giovanni Bigando e Giacomo Bertoglio Puin. Nomi e vite eroiche capaci di ricordare come anche un piccolo paese come Cintano sia stato nel ‘900 coinvolto dalla Storia con la “S” maiuscola.