Idee per l’elaborazione di un programma di governo della Città
Le proposte dell'Associazione per l'Amministrazione Comunale
Laboratorio Civico Ivrea: idee per l’elaborazione di un programma di governo della Città
Le proposte dell'Associazione per l'Amministrazione Comunale
"Laboratorio Civico Ivrea - spiega Erna Restivo - ha organizzato in questi due anni una serie di incontri con associazioni ed esperti attivi sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, della scuola, della responsabilità sociale della impresa, della sanità territoriale e di prossimità, della coprogettazione e dell’amministrazione condivisa. A partire dalle esperienze e dalle riflessioni raccolte, abbiamo provato ad immaginare una serie di proposte, certo non esaustive, che vorremmo porre al centro di un programma per il governo della città".
Ivrea sostenibile: i temi ambientali
"Sotto il profilo ambientale, il tema della transizione green può essere declinato in riferimento ai seguenti obiettivi:
- difesa, tutela e pulizia del territorio, attraverso l’attivazione anche di forme di servizio civile e volontariato e un piano di manutenzione della Serra di cui il Comune di Ivrea dovrà farsi promotore;
- miglioramento e incremento delle aree verdi, anche attraverso l’introduzione di specie che favoriscano la biodiversità;
- costruzione di un Distretto della Economia Sostenibile che valorizzi le produzioni agricole locali, costruendo un circuito virtuoso tra produttori e consumatori, mettendo in rete le esperienze già esistenti, nella direzione di una agricoltura e di un consumo sostenibili;
- costruzione di una Comunità energetica su scala cittadina, con l’obiettivo di consumare energia prodotta localmente attraverso fonti rinnovabili; il primo passo in questa direzione può essere costituito dall’autosufficienza energetica degli edifici pubblici, in primis scuole e uffici comunali;
- migliorare la raccolta differenziata, oramai ferma da anni su valori intorno al 65%, attraverso l’adozione della tariffa puntuale, iniziando da sperimentazioni in alcuni quartieri della città;
- promuovere la mobilità sostenibile con la sperimentazione di forme di trasporto pubblico collettivo, anche a chiamata, con mezzi a propulsione elettrica e con l’incremento della rete ciclabile così da mettere in collegamento Ivrea con i paesi della prima cintura e permettere di ridurre l’utilizzo dell’auto per percorrenze sotto i dieci chilometri".
La casa, l’abitare, il patrimonio pubblico
"Il tema della casa e del diritto ad abitazioni dignitose e accessibili è una questione rilevante per molti cittadini di Ivrea. La pandemia ha aggravato divari e disuguaglianze sociali, rendendo ancora più difficile per i giovani la possibilità di pensare ad una autonomia abitativa e per molti cittadini riuscire a mantenere una situazione abitativa dignitosa. Il problema dell’abitare si intreccia con la presenza ad Ivrea di un ingente patrimonio pubblico, sia di alloggi di edilizia popolare, sia di edifici con una destinazione pubblica. Le politiche della casa e della gestione del patrimonio pubblico devono divenire uno dei punti di attenzione della prossima Amministrazione, attraverso:
- un piano di manutenzioni straordinarie degli edifici di edilizia sociale, molti dei quali versano in condizioni di assoluto degrado; - un piano di recupero e rifunzionalizzazione degli edifici pubblici abbandonati: Palazzo Giusiana, l’ex Cena, l’ex Valcalcino, l’ex Jervis, l’edificio già sede di uffici della Provincia su corso Vercelli, e molti altri, dalla scuola dell’infanzia Dora Baltea alla ex-Sinagoga.
Si tratta di definire un piano pluriennale di interventi con l’obiettivo di restituire dignità alle situazioni abitative più degradate, di individuare soluzioni di housing sociale, in particolare per i giovani, e di restituire una funzione pubblica ad alcuni di tali edifici, in primis l’ex-Nido Olivetti, unica proprietà pubblica nell’area Unesco, che deve tornare alla sua originaria funzione di luogo di servizi educativi per la fascia di età da 0 a 6anni".
Una città innovativa e attrattiva per le nuove forme del lavoro
"Il lavoro si trasforma e la pandemia, con le estese esperienze di home working, ha accelerato questi processi. Occorre recuperare la dimensione di socialità del lavoro, promuovere lo spirito di iniziativa dei giovani e delle nuove professioni, definire luoghi in cui la condivisione degli spazi possa costituire occasione per generare innovazione e rendere più solide le realtà produttive. Molte realtà urbane, grandi e piccole, hanno avviato esperienze denominate “Officine Municipali”, luoghi in cui, con costi molto bassi e attraverso la gestione collettiva degli spazi, lavoratori e lavoratrici in home working possono trovare postazioni di lavoro attrezzate, sale riunioni, servizi collettivi, anche nella forma di “nidi aziendali”. L’Amministrazione di Ivrea deve farsi carico di promuovere la predisposizione di spazi di questa natura, o di realizzarli essa stessa, utilizzando a tal fine, ad esempio, uno o più edifici di proprietà pubblica in stato di abbandono.
Al tempo stesso, l’Amministrazione deve sostenere attivamente, candidandosi ad un ruolo di regia e di mediazione tra le diverse istanze oggi presenti, le operazioni di recupero e rivitalizzazione del patrimonio olivettiano, esplorando e valorizzando tutte le sinergie che si possano intravedere tra le diverse iniziative – ci riferiamo ad Icona, a Ico Valley, alla presenza del Fai nell’area dell’ex Convento – attive su quella porzione di Città".
Costruire Comunità
"In ultimo, ma non meno importante, un tema che è al tempo stesso di metodo e di contenuto e che può abbracciare una pluralità di campi di intervento. La ricchezza di questo territorio è da sempre il protagonismo dei cittadini e delle cittadine. Il fitto tessuto di volontariato e associazionismo, la presenza di esperienze che oggi si definiscono di “cittadinanza attiva”, ha innervato da decenni la vita sociale del nostro territorio. Valorizzare tali esperienze, farne l’asse per lo sviluppo di innovazione e coesione sociale, significa non solo riconoscere una delle caratteristiche identitarie della nostra Città, ma anche individuare modalità nuove e più proficue per affrontare problemi di grande rilievo.
Noi pensiamo che lo strumento della partecipazione e della co-progettazione possa essere utilmente adottato con riferimento a:
- la gestione di beni collettivi e comunali attraverso il potenziamento dei Patti di collaborazione;
- l’innovazione e lo sviluppo dell’istruzione e della formazione, nonché la costituzione di una Comunità Educante attraverso la stipula di “Patti Educativi territoriali”;
- la costruzione di un modello di sanità territoriale e comunitaria, che coinvolga l’insieme delle associazioni attive sui temi della salute, anche in questo caso esplorando la possibilità di utilizzare lo strumento dei Patti di Collaborazione;
- infine, occorre riformare e potenziare lo strumento degli Albi delle Associazioni, perché possa definire un più efficace mezzo per dare maggiore voce e rappresentanza alle associazioni del territorio.
A questo percorso di costruzione di una comunità - conclude Restivo - si deve pervenire attraverso lo strumento della coprogettazione, che unisce Amministrazione comunale e cittadini attivi, portatori di istanze, di idee e di proposte".