Il ballerino e coreografo professionista Tony Lo Faro torna a vivere nel suo paese natale
«Ho seguito, come sempre, la cosa che non mi ha mai tradito: il cuore»
Il ballerino e coreografo professionista Tony Lo Faro torna a vivere nel suo paese natale: «Ho seguito, come sempre, la cosa che non mi ha mai tradito: il cuore».
Il ballerino e coreografo Tony Lo Faro torna a vivere nell’Eporediese
Dopo anni in giro per l’Italia e all’Estero, il ballerino e coreografo professionista Tony Lo Faro ha scelto di tornare a vivere nell’Eporediese.
Come è maturata la scelta di ritornare a «casa» dopo questi ventisei anni?
«Credo fortemente che tutto abbia un tempo, mi sembra ieri se mi ripenso alle prime esperienze professionali da danzatore, poi la permanenza a Torino, l'anno negli Usa, le tournée per l'Italia, i tredici fortunati anni a Milano dove sono passato dall'altra parte del palcoscenico, quindi la coreografia, la regia, la direzione artistica. Lo scorso inverno mi sono detto: "Il lavoro va bene, viaggi tanto, perché non avere un punto di partenza che, come un cerchio che si chiude, non sia nuovamente Montalto Dora e la tua famiglia?". Così è stato, un anno esatto dopo eccomi qui, ho sentito questa forte esigenza, ci ho riflettuto, mi sono ascoltato ed ho seguito, come sempre, la cosa che non mi ha mai tradito, il cuore».
Un bilancio della tua esperienza in giro per l'Italia?
«Il bilancio è oltre ogni aspettativa; sono partito da qui che avevo già diciotto anni, se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto. E non perché non creda in me ma perché era una sorta di "mission impossible"; ero grande per la danza, erano tanti i punti a mio sfavore. Ma era scritto così, ho fatto una carriera da danzatore che ho amato, ho scelto di lasciare le scene a trent'anni perché innamorato della coreografia e della direzione. E ho raccolto così tante soddisfazioni che non saprei spiegarle sino in fondo a parole. So che ho lavorato e continuo a lavorare con tanto sacrificio, senza risparmiarmi mai, ma soprattutto senza far differenze, che sia per il teatro più blasonato o la piccola realtà di una scuola di provincia. Questa è la mia vittoria più grande».
Cosa hai lasciato a Milano?
«A Milano non ho lasciato nulla che non sia fondamentale, continuerò a mantenere i miei impegni più importanti con MTM Teatro Litta, Moma Studios, la casa di Produzione Sold Out e l'agenzia APLive Shows. Semplicemente il lavoro verrà gestito diversamente, con maggiore attenzione alla mia vita privata che cambia decisamente colore vista da qui».
Cosa ritrovi qui?
«Qui ritrovo il mio tutto: la mia famiglia. Una famiglia che mi ha sempre rispettato, supportato con discrezione, accompagnato in ogni momento, ascoltato ma soprattutto aspettato. Negli ultimi anni faticavo a ripartire se passavo qui per venirli a trovare, probabilmente questo piccolo segnale di cambiamento era già in me. Ho ritrovato la mia terra, il mio bel paese, pochi importanti persone che rappresentano la mia giovinezza e che ci sono ancora, non potrei chiedere altro».
Quale sarà il punto di ripartenza?
«Innanzitutto ho una bella casa a Montalto a pochi minuti dai miei genitori, mi dovrò abituare all'idea di poterli chiamare e dire un semplice: "Passo per un caffè, per salutarvi", bello no? Ho la volontà di lasciarmi ancora sorprendere dalla vita, che non è poco; non nascondo inoltre la volontà di fare qualcosa per la mia terra, come ha detto il mio caro Sindaco di Montalto Dora, poter portare culturalmente il mio contributo per la comunità dopo tanto aver appreso in giro per il mondo».
Quali progetti per il futuro?
«Il 2024 sarà un anno molto importante, sin da ora sulla carta si presenta ricco e colmo di nuovi progetti. La stagione teatrale prosegue con "Gli Sposi Promessi" commedia musicale attualmente in tour, per la regia di Maurizio Colombi. Poi riprenderò il mio amato progetto sulla Shoah e Anna Frank (lo spettacolo teatrale è andato in scena lo scorso gennaio anche al Teatro Giacosa di Ivrea) e sto scrivendo due nuovi soggetti per il teatro. Poi mi concentrerò su OroCreative, il progetto artistico che condivido con il talentuoso videomaker Daniele Chatrian e sul calendario dei workshop di danza modern in giro per l'Italia. Da ora però si tornerà a casa la sera, appena possibile, a Montalto Dora».