tasse non pagate

Il comune di Rivarolo dichiara guerra ai furbetti: partita l'offensiva per il recupero crediti

690 istruttorie aperte, 1.287.135 euro da recuperare.

Il comune di Rivarolo dichiara guerra ai furbetti: partita l'offensiva per il recupero crediti
Pubblicato:
Aggiornato:

Il comune di Rivarolo dichiara guerra ai furbetti: partita l'offensiva per il recupero crediti che il Comune di Rivarolo ha affidato ad un ente terzo.

Il comune di Rivarolo dichiara guerra ai furbetti

La controffensiva ai furbetti delle tasse sta per iniziare. E partiamo subito dai numeri. Dal 1 gennaio 2020 ad oggi sono 690 le pratiche sotto la lente dell’ufficio tributi del Comune di Rivarolo e che a breve saranno nelle mani degli “007” dell’ente terzo, ovvero l’agenzia a cui si affiderà la Giunta Rostagno per far riemergere 1.287.135 euro di balzelli vari: a tanto ammonta la somma delle 690 istruttorie aperte. Entrando ancora più nel dettaglio, 166 sono i “fascicoli” per ingiunzioni entrate tributarie; 30 quelle patrimoniali e 494 gli avvisi di accertamento esecutivi di entrate tributarie quali Imu, Tari e Tasi.

Prossimo passo

E che le operazioni stiano per entrare nel vivo è scritto nero su bianco nella delibera del 26 gennaio scorso con cui si è conferito mandato al tesoriere comunale, l’UniCredit S.p.A., per aprire un «conto corrente dedicato alla rendicontazione e gestione della riscossione delle entrate patrimoniali tramite il soggetto affidatario del servizio di riscossione coattiva». Passo, questo, propedeutico affinché gli accertatori «esterni» alla pianta organica del Comune possano iniziare a lavorare. Così come indicato nel documento del 12 novembre 2021, quando è stato approvato il capitolato inerente al «Servizio di riscossione forzata delle entrate tributarie e patrimoniali nonché affidamento dell’attività di supporto all’ufficio delle entrate comunali». Tradotto: tutti i pagamenti, relativi alle somme poste in riscossione forzata da parte dell’agenzia esterna preposta, eseguiti dai soggetti debitori, dovranno affluire sul conto corrente dedicato di tesoreria del Comune di Rivarolo Canavese.

Società recupero crediti

Ed è la Società Abaco Spa, con sede legale a Padova, che ha vinto la gara d’appalto pubblicata il 18 novembre 2021 sulla piattaforma digitale “Tutto Gare” , così come certificato dal Responsabile del Settore Finanziario il 22 dicembre 2021; affidamento di due anni a decorrere dalla data di stipula del contratto. E l’ultimo tassello che mancava affinché si potesse sottoscrivere il contratto era proprio l’apertura del conto corrente diciamo «parallelo» che nei prossimi giorni (o forse è già stato fatto: dipende dai tempi della burocrazia) verrà formalizzato da Alberto Rostagno, indicato in delibera come Rappresentante legale dell’Ente. Dunque, questione di settimane e inizierà la verifica. Per il recupero di importi fino a 10.000 euro, prima di attivare una procedura esecutiva e cautelare, arriverà un sollecito di pagamento in nome e per conto del Comune, per avvisare, appunto, il debitore che il termine indicato n e l l’atto è scaduto e che, se non si provvederà al pagamento entro trenta giorni, saranno attivate le procedure cautelari ed esecutive: leggi, pignoramento. Per il recupero di importi fino a 1.000 euro, invece, non si procederà alle azioni cautelari ed esecutive prima del decorso di sessanta giorni dall’invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione contenente il dettaglio delle somme che formeranno oggetto di riscossione forzata. E stiamo parlando di: Imu, Tasi, Tassa Rifiuti a prescindere dalla sua denominazione (Tarsu, Tia, Tares, Tari sono le mutazioni dell’acronimo negli anni), Canone Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche (Cosap.); Imposta Comunale sulla Pubblicità (Icp); Diritti sulle pubbliche Affissioni (Dpa). E anche altre entrate patrimoniali di competenza del Comune, come i proventi da servizi scolastici (mense, trasporti e altri servizi); canoni d’affitto degli immobili comunali; e poi oneri di urbanizzazione e proventi da concessioni cimiteriali. Insomma: non manca nulla e chi per caso per i più svariati motivi, perché non ha voluto o potuto pagare o semplicemente se n’è dimenticato, difficilmente riuscirà a sfuggire al setaccio di quelle 690 cartelle in attesa di essere incassate.

Costo dell'operazione

 

Ovviamente, tutto questo per il Comune ha un costo. Avvalersi di una società esterna che affianchi il comparto tributi in questa operazione di «riemersione» di tasse non ancora incassate comporta un’uscita di bilancio. Ovvero: 129.475 euro più l’Iva, per i 24 mesi di durata della prestazione di servizi per l’attività di riscossione forzata e cautelare. Non solo. Ci sono altri 4.000 euro più Iva per l’attività di supporto agli uffici per la predisposizione degli atti di riscossione forzata in via diretta (fermo amministrativo, pignoramento, ipoteca…) e la formazione di un dipendente, che porta l’investimento totale a 133.475 euro per riportare nelle casse di Palazzo Lomellini 1.287.135 euro che mancano all’appello.

Seguici sui nostri canali