Volpiano

Il Comune paga i danni delle auto danneggiate dagli arredi urbani

L'Amministrazione ha accettato un accordo transitivo per evitare un esborso maggiore di denaro nel caso in cui fosse arrivata davanti al giudizio del giudice di pace. L'opposizione: "Quella piazza è da sempre problematica"

Il Comune paga i danni delle auto danneggiate dagli arredi urbani
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Il Comune paga i danni dei veicoli danneggiati dagli arredi urbani in piazza XXV Aprile a Volpiano. Scatta la polemica tra i gruppi consiliari di minoranza.

Il Comune paga i danni

Sembra non esserci pace per l’Amministrazione comunale volpianese. Dopo i casi di Piazza Italia, dove l’amministrazione è in causa con la società esecutrice, una nuova tegola si è abbattuta sul comune volpianese. Così come indicato in una delibera di Giunta dello scorso 9 febbraio 2023, il Comune dovrà risarcire con una somma di 5,000 euro, come accordo transitivo per una richiesta danni da parte di alcuni cittadini che hanno subito un danno alle auto in Piazza XXV Aprile.

La vicenda

Ripercorriamo le fasi. In data 2 marzo 2020 l’avvocato Caccuri in nome e per conto di sei suoi clienti ha richiesto risarcimento danni avvenuti, ad avviso degli assistiti, a causa della presenza di un dissuasore di parcheggio e di alcuni arredi stradali installati dal Comune proprio in Pizza XXV Aprile. Da qui inizia l’iter burocratico per l’apertura del sinistro che si conclude con la formale risposta da parte della società stessa che dice che i danni devono essere considerati in maniera singola essendo gli importi richiesi inferiori al limite di franchigia di 5,000 euro, appunto, e che questi avrebbero dovuto essere rimborsati direttamente dal Comune. I cittadini procedono allora a citare davanti al giudice di pace di Ivrea il Comune di Volpiano per danni. Giovanni Panichelli, Sindaco di Volpiano in un colloquio telefonico spiega che «il problema nasceva da un paletto che faceva parte degli arredi urbani della piazza.  Abbiamo chiesto un parere ad un professionista che ha dichiarato che gli arredi erano stati messi a regola. Abbiamo optato come consigliato dal legale di accettare comunque un accordo transitivo per evitare all’ente un esborso maggiore di denaro in caso si fosse arrivati davanti al giudizio del giudice di pace».

Le opposizioni

Il fatto, però, non è passata inosservato da parte delle opposizioni volpianesi. Sia «Cambiamo Volpiano» che «Gente di Volpiano» attraverso i loro rappresentanti Antonietta Maggisano e Monica Camoletto si chiedono «perché se il comune dice che gli arredi erano messi a regola d’arte, si è dovuto ugualmente sborsare quattrini dei contribuenti per risarcire questi danni?». In particolare Antonietta Maggisano aggiunge: «Ben venga un accordo transitivo per far risparmiare soldi pubblici dei contraenti volpianesi. Ma fin dal nostro insediamento in questa assise volpianese, abbiamo più volte fatto interrogazioni sugli arredi di questa piazza. Sono insicuri e solo per citarne uno - lo stemma volpianese che si trova al centro della piazza - è pericoloso. Infatti il Comune ha messo a sua protezione due transenne per delimitarlo, che con gli arredi della piazza non centrano proprio nulla. A nostro avviso si potrebbero mettere dei paletti con le catenelle a circondare il logo così nessuno rischierebbe la caduta e le conseguenti richieste danni all’ente». Poi, è Monica Camoletto rincara la dose affermando: «L’ho sempre sostenuto fin dalla sua nascita che quella piazza aveva dei problemi a partire proprio dai dissuasori e dagli arredi urbani. Ora ci troviamo di nuovo ad un esborso di soldi pubblici che avrebbero potuto essere utilizzati per cose più costruttive».

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