L'intervista

Il futuro dello stabilimento Pininfarina di San Giorgio raccontato da chi lo trasformerà

La «Taurus» (Cogefa e Simco di Manuela Mattioda) con Bitux ha acquisito l’ex sito industriale

Il futuro dello stabilimento Pininfarina di San Giorgio raccontato da chi lo trasformerà
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Il futuro dello stabilimento Pininfarina di San Giorgio raccontato da chi lo trasformerà in nuova piattaforma logistica o polo produttivo.

Il futuro dello stabilimento Pininfarina di San Giorgio

Da reperto di archeologia industriale a nuova piattaforma logistica o polo produttivo. E’ questo il futuro (prossimo) dell’ex stabilimento Pininfarina, storica azienda italiana attiva nel settore delle carrozzerie per automobili di San Giorgio Canavese che da anni ha chiuso i battenti e dismesso la produzione. A firmare l’operazione è la «Taurus», società di sviluppo immobiliare costituita da Cogefa Partecipazioni della famiglia Fantini e da Simco di Manuela Mattioda, in partnership con Bitux che fa capo ai Valle, che ha acquisito l’ex sito industriale  situato tra San Giorgio Canavese e Montalenghe, lungo la Strada Provinciale 53, e posizionato strategicamente di fronte al casello dell’Autostrada A5 Torino – Aosta. Occupa un’area di 200.000 metri quadri di cui 39.000 di edifici coperti, tra cui le ex officine di collaudo e montaggio, la palazzina di sorveglianza e altri fabbricati minori oltre a 11.500 mq destinati a parcheggio.

L'operazione

La compravendita – con IPI Agency” in qualità di Advisor  - è stata perfezionata nel mese di dicembre 2023 e sarà la FCV Consulting & Development (Filippo e Massimo Fantini, ndr), nel ruolo di Operating partner, a supportare Taurus nello sviluppo dell’operazione immobiliare che trasformerà l’ex azienda meccanica con un progetto di ristrutturazione profonda, volto alla realizzazione di un polo logistico e produttivo che avrà importanti e positive ricadute sul territorio in termini economici ed occupazionali.

L'intervista

«La mia famiglia è nel settore delle costruzioni da 50 anni e quella di Manuela Mattioda addirittura da un secolo e questa operazione, realizzata in partnership con la famiglia Valle (Bitux, ndr), potrebbe svilupparsi nel settore della logistica, un “asset” a cui teniamo molto e nel quale siamo fortemente impegnati». A parlare è l’amministratore delegato della Cogefa, Filippo Fantini che sta seguendo da vicino tutta l’operazione. «Come azienda abbiamo interessi a livello nazionale ma, allo stesso tempo, abbiamo anche una forte vocazione territoriale e il Canavese, per noi, ha prevalenza e precedenza rispetto ad altri territori del Paese ed è anche per questo che nasce l’operazione di San Giorgio; poi  va da sé che la posizione logisticamente strategica ha fatto il resto».

Il casello autostradale della Torino-Aosta poco distante è stato un elemento preponderante nella decisione ultima.
Ma là, dove un tempo venivano forgiate le carrozzerie delle autovetture, di fatto cosa nascerà?
«La visione che stiamo condividendo con alcuni “player” è quella di un polo logistico e produttivo», spiega Fantini.
«In particolare lo sviluppo si concentrerà nell’immediato su un’area di 80-85.000 metri quadri, rispetto ai 200.000 territoriali, per la quale ci sono già dialoghi avanzati con alcuni conduttori». E per far capire quanto la Taurus creda nel progetto, basti pensare che ha perfezionato l'acquisto dell’immobile, quindi investito, ancora prima di aver siglato accordi con le aziende che andranno ad occupare il polo di prossima realizzazione.

Arrivati a questo punto la “road-map” del progetto cosa prevede?
«Stiamo ancora valutando se optare per la demolizione e ricostruzione totale dell’esistente realizzando poi una piattaforma unica per farlo diventare un mini-interporto logistico o ristrutturare e suddividere successivamente l’immobile e fare altri lotti all’interno. E la scelta dipende da come andranno le trattative che stiamo portando avanti. Pertanto, demolizione o recupero: delle due, l’una; e quella sarà la via che intraprenderemo. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle norme “green”: dai certificati ambientali a manufatti performanti dal punto di vista energetico e, soprattutto, senza consumare suolo. Parliamo di un’edilizia compatibile con l’urbanistica del Comune».
E proprio l’amministrazione Zanusso ha sottolineato di aver «assistito con attenzione e scrupolo l'iniziativa» auspicando uno sviluppo verso di tipo produttivo. E che il dialogo tra pubblico e privato sia costruttivo e ben avviato lo conferma lo stesso Ceo di Cogefa.
«Abbiamo interloquito con il Comune – conferma Filippo Fantini - consapevole come noi che l’operazione avrà ripercussione positive sul territorio».

E quale sarà la ricaduta occupazionale?
«Difficile fare delle stime in questo momento ma sicuramente, qualsiasi sia l’intervento, avrà incidenza sul territorio sia con un player produttivo che logistico», assicura l’imprenditore.
E su quali aziende atterreranno a San Giorgio, Filippo Fantini non si sbilancia.
«Siamo in contatto con “player” nazionali e internazionali, ma anche con diversi imprenditori e realtà solide locali in espansione che sono alla ricerca di nuovi spazi. Comunque qualche nome importante c’è, ma per riservatezza (ma anche per superstizione aggiunge sorridendo) ancora non posso anticipare nulla».

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