Il saluto del nuovo vescovo al clero diocesano e alle istituzioni della città
Il saluto del vescovo eletto di Ivrea, mons. Daniele Salera, al clero diocesano e alle istituzioni civili e militari dei 102 comuni della diocesi eporediese.
"Saremo insieme pellegrini nel tempo propizio dell’anno giubilare"
In attesa dell'ingresso ufficiale in in diocesi e dell'insediamento sulla cattadra eporediese per il suo mandato ecclesiale di 69° vescovo di Ivrea, mons. DAniele Salera, romano di 54 anni, ha voluto rivolgere un saluto al clero dioceano e alle istituzioni della città. "Con grande gioia ho accolto dal Santo Padre Francesco la nomina a Vescovo di Ivrea - scrive mons. Salera -. Fin da ora attendo, con sincero entusiasmo e profonda consolazione, il giorno dell’ingresso in Diocesi. Sono figlio della amata Diocesi di Roma, cresciuto nel suo territorio. Dalla Chiesa che è in Roma ho ricevuto il dono e la protezione dei sacramenti e della vita fraterna. Debbo molto ai suoi pastori e – insieme – al suo gregge. Essere presbitero e poi vescovo in questa città mi ha insegnato ad ampliare i naturali confini dell’appartenenza, osservando i tanti modi di essere Chiesa e di vivere la comune vocazione battesimale, in obbedienza al Magistero del Santo Padre e in ascolto del sensus fidei fidelium. Tutto ciò mi aiuta a non sentire fin da ora alcuna distanza con la terra eporediese, che vorrò servire come nuovo Vescovo. Saremo insieme pellegrini nel “tempo propizio” dell’anno giubilare, volendolo vivere non tanto come un evento – pur solenne -, quanto piuttosto come un cammino comunitario che permetta a tutti noi di essere confermati nel primato di Dio sulla terra, sui beni, sulle nostre vite e vocazioni. Attingeremo insieme alla misericordia del Padre che attraverso il Figlio dona a noi lo Spirito al di là di ogni nostra umana aspettativa.
"La fede conserva sempre un aspetto di croce"
La fede conserva sempre un aspetto di croce, qualche oscurità che non toglie fermezza alla sua adesione. Vi sono cose che si comprendono e si apprezzano solo a partire da questa adesione che è sorella dell’amore, al di là della chiarezza con cui se ne possano cogliere le ragioni e gli argomenti. Per questo occorre ricordare che ogni insegnamento della dottrina deve situarsi nell’atteggiamento evangelizzatore che risvegli l’adesione del cuore con la vicinanza, l’amore e la testimonianza”. Sperimento da tempo il profondo realismo di queste parole e sono convinto che questa sia la via attualissima e feconda della missione secondo lo stile di prossimità. Fra qualche giorno sarà Natale e vi scrivo di ritorno da un campo di formazione per giovani capi dell’ Agesci. Tra di essi vi era una capo di Ivrea che non poteva sapere della mia nomina, guardando a lei ho pensato a tutti i giovani della nostra Diocesi, al futuro della nostra Chiesa, ma anche a coloro che fra di essi avranno bisogno della “Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9): come si illuminano i loro occhi quando gli si annuncia – anche con il canto che in questi giorni ci ha accompagnato – che il Signore è vicino, assume la nostra natura umana e in Lui tutto è possibile: “perché abbiamo udito le sue parole, perché abbiam veduto vite cambiare, perché abbiamo visto l’amore vincere, sì abbiamo visto l’amore vincere!”.
Il ringraziamento al suo predecessore mons. Edoardo Cerrato
Mons. Salera ha concluso il suo messaggio ringraziando il vescovo Edoardo Cerrato che, dopo la sua dovuta rinuncia, è stato nominato da Papa Francesco amministratore apostolico di Ivrea fino all'insediamento del suo successore."Fin da ora il fratello Vescovo Edoardo Aldo Cerrato - ha scritto il vescovo eletto - che so mi sarà vicino in questo delicato passaggio di consegne, lo ringrazio per quanto ha seminato in mezzo a voi e perché so mi consegna una “bella” sposa, ricca di storia e di fede. Saluto gli Eminentissimi Cardinali Bertone, Bertello e Miglio, e i vescovi Farinella, Piretto e Debernardi, figli di questa terra, chiedendo loro di pregare per me. Mi affido all’ intercessione dell’Assunta e di san Savino, patrono della Diocesi. A tutti voi, carissimi fratelli e sorelle - ha concluso mons. Salera - invio la mia benedizione e assicuro la mia preghiera, in attesa di vederci presto e di camminare insieme".