«In paese qualcuno spara ai gatti». L’appello della Lav per la denuncia
Nei dintorni del paese ci sarebbe qualcuno che spara agli animali d’affezione o a quelli selvatici

«In paese qualcuno spara ai gatti». L’appello della Lav per la denuncia
Il fatto
L’episodio risale a qualche mese fa, quando una micina gravemente ferita da un proiettile è stata soccorsa in strada, portata in clinica veterinaria e poi affidata alle cure del gattile EporediAnimali di Ivrea. La felina aveva una frattura al bacino e gli esami clinici hanno evidenziato la ferita provocata da un colpo di fucile, senza però riuscire a stabilire una correlazione con il trauma osseo. La segnalazione era arrivata anche in Municipio, informando il sindaco Adriano Grassino ed un suo assessore, perché non si sarebbe trattato di un caso isolato. Nei dintorni del paese ci sarebbe qualcuno che spara agli animali d’affezione o a quelli selvatici. Con ogni probabilità randagia – in quanto nelle successive settimane nessuno si è recato al rifugio eporediese a reclamarla – la micina, soprannominata «Mimì», non sarebbe la sola vittima. Come spiegano dalla Lav di Torino, oltre ai gatti sarebbero stati indicati anche dei piccioni abbattuti nello stesso modo.
L'intervento della Lav
«In questi mesi nessuno ha provveduto a sporgere denuncia contro ignoti per i traumi inflitti alla gattina – spiegano dalla Lav di Torino – ed ormai i termini per presentare l’esposto sono prescritti. Ma da quanto ci è stato riferito, potrebbe non trattarsi di un caso sporadico, per queste ragioni vorremmo lanciare un appello affinché chiunque sia a conoscenza di qualche informazione utile ci contatti tramite l’indirizzo e-mail della nostra associazione lav.torino@lav.it impegnandoci a preservare l’anonimato». In base alle testimonianze raccolte finora, la crudele azione compiuta nell’aprile scorso provocando le gravi lesioni alla gattina sarebbe stata addirittura ripresa ed il video poi postato sui social. Immediatamente contestato dagli utenti, il filmato sarebbe stato subito rimosso. «La nostra preoccupazione maggiore è che l’episodio possa ripetersi nuovamente con conseguenze anche peggiori - rimarcano dalla Lav invitando chiunque sia a conoscenza dei fatti a mettersi «una mano sulla coscienza» e a non restare in silenzio – Solo attraverso ulteriori informazioni potremo presentare la denuncia al fine di tentare l’apertura di un’indagine e risalire all’autore».
La Legge Brambilla
Dal primo luglio peraltro è entrata in vigore la Legge Brambilla introducendo importanti modifiche al Codice penale e inasprendo le pene per i reati contro gli animali, riconosciuti «soggetti giuridici» da tutelare. Chi uccide un animale con crudeltà rischia fino a 4 anni di carcere e 60mila euro di multa. Le pene per maltrattamento possono arrivare fino a 2 anni di reclusione e 30mila euro di multa. Ed infine possono essere aumentate di un terzo se i reati sono commessi in presenza di minori, coinvolgono più animali o sono diffusi online. Segnalare episodi incresciosi come quello compiuto ai danni della gattina evita, dunque, di rendersi complici. «Se in paese c’è qualcuno che spara agli animali - concludono dalla Lav di Torino ribadendo l’appello a contattare l’associazione – rappresenta una situazione di pericolo per tutti.