Rivarolo Canavese

Intervista al sindaco Zucco Chinà: «Ristrutturiamo le medie ma avremmo voluto fare altro»

Il sindaco: La nostra priorità era la Vallauri ma a rischio c’erano i fondi della Gozzano

Intervista al sindaco Zucco Chinà: «Ristrutturiamo  le medie  ma avremmo voluto fare altro»
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Intervista al sindaco Zucco Chinà: «Ristrutturiamo le medie ma la nostra priorità sarebbe stata la Vallauri»

Intervista al sindaco Zucco Chinà

C’è chi le vacanze le ha fatte e chi per scelta, invece, è rimasto in città. A lavorare.
«Bisogna procedere a tappe forzate per ottenere qualche risultato e anche se i consiglieri giustamente si sono presi una pausa visto il periodo, io ho preferito rimanere a Rivarolo e continuare il lavoro che abbiamo appena iniziato». A parlare è il sindaco Martino Zucco Chinà a capo della Giunta che anche lo scorso 9 agosto ha deliberato dando il via a progetti di una certa rilevanza strategica ed economica.

Il blocco C della Gozzano

«Questo periodo - aggiunge e spiega - mi è servito per entrare più in confidenza con gli uffici e con la stessa macchina comunale». Ed entrando più nello specifico, nella seduta deliberativa di mezza estate è stato approvato il progetto di fattibilità di adeguamento sismico, rifacimento tetto in eternit e sostituzione serramenti ed efficientamento energetico della “Scuola Gozzano”: il famoso blocco “C” (quello centrale) dell’edificio che ospita le medie di via Le Maire 20. Intervento massiccio che ha un costo complessivo di 2.070.000 euro su cui non si poteva aspettare oltre, per non rischiare di perdere i finanziamenti ottenuti. In particolare quelli di Regione Piemonte. L’affidamento lavori - si legge nel documento - è fissato entro e non oltre il 24 ottobre 2024. La gara sarà gestita dalla Centrale di Committenza della Città Metropolitana di Torino e il termine entro il quale i lavori dovranno essere ultimati e rendicontati alla Regione Piemonte è il 31 dicembre 2025. E l’ente di Palazzo Lascaris contribuisce con un «assegno» di 762.102,96 euro (firmato dalla Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo delle Regione) mentre altri 44.554 euro arrivano dalla Direzione Ambiente sempre della Regione e ulteriori 1.263.343,04 euro, invece, da un mutuo acceso dal Comune (già ai tempi di Rostagno) con Cassa Depositi e Prestiti. Obiettivo: poco più di due milioni, insomma, per mettere in sicurezza lo stabile frequentato dai giovani della città e sul quale da tempo si stava riflettendo quale strada percorrere: dall’abbattimento e ricostruzione dell’ala oggetto di intervento oppure ristrutturare l’esistente. Si è optato per questa seconda ipotesi.

Didattica non a rischio

«Esatto - conferma Zucco Chinà -. Rispetteremo i tempi indicati e contestualmente mi sono fatto garantire che i lavori avrebbero comportato il minor disagio disagio possibile agli allievi». Da sottolineare che i lavori si svolgeranno a scuola aperta. «Sì», conferma il primo cittadino. Ma che ci tiene a precisare che «l’intervento massiccio inizierà soltanto nel giugno 2025, a lezioni 2024/2025 concluse. Nel frattempo ci saranno dei lavori preliminari e propedeutici al cantiere vero e proprio della prossima estate che non impatteranno sulla didattica. Poi, ripeto, solo nella prossima pausa estiva, ci sarà l’intervento massivo». Ma c’è un ma. «Ciò detto, stiamo comunque riflettendo fin d’ora, anche se non c’è urgenza: manca un anno, per immaginare delle ipotesi di turnazioni delle classi, laddove si rendesse necessario avere più tempo per i lavori, nei vari ambiti dell’intervento. In ogni caso, non sarà necessario svuotare l’edificio, ma non escludiamo che si potranno fare dei lavori “turnando” gli allievi e proprio per questo stiamo cercando delle soluzioni; il tutto, eventualmente, dal settembre 2025. Ma ripeto: è un’ipotesi e non è detto che si arrivi a realizzarla, il tutto dipende se ci saranno o meno degli imprevisti durante il percorso». Fin qui i dati tecnici. Poi c’è quello politico.

E poi c'è la Vallauri...

«Partiamo dal fatto che nel programma elettorale avevamo come prima necessità, il completamento della scuole elementare; che per noi era la cosa più logica. Fatto quello, poi, si sarebbe intervenuti sul recupero alle medie. Ma così non possiamo fare perché ci siamo trovati un progetto avviato e abbiamo agitato col buon senso e senza fare “guerre di religione”: andare dritti per la nostra strada avrebbe comportato la perdita dei soldi della Regione e quelli già spesi per i professionisti che hanno fatto la progettazione. Pertanto, abbiamo fatto di necessità virtù e andiamo avanti con quello che c’è già in atto, coscienti però che non è la nostra visione. E cominciamo a risolvere un problema, partendo dalle medie mettendo lo stabile in totale sicurezza. Ma se fossimo partiti da zero zero avremmo iniziato dalla Vallauri, questo è poco ma sicuro».

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