Isola ecologica di via Trieste, Pieruccini: "Una situazione insostenibile"
Torna a far discutere l’area per la raccolta dei rifiuti, ma soluzioni all’orizzonte non se ne vedono
Isola ecologica di via Trieste a Cuorgnè, il Consigliere di opposizione Davde Pieruccini: "Una situazione insostenbile".
Isola ecologica di via Trieste
Torna a far discutere, a Cuorgnè, l’isola ecologica di via Trieste, posto di conferimento dell’immondizia per gli esercizi commerciali e le famiglie della zona, che di “ecologico” ha solo il nome. La scorsa settimana il consigliere di opposizione Davide Pieruccini ha, come era già successo la passata estate, pubblicato sui social un video che mostra il locale invaso dall’immondizia. Di recente, durante l’ultimo consiglio comunale di fine novembre, inoltre, la compagna di gruppo consiliare di Pieruccini, Lidia Perotti, aveva presentato una interrogazione proprio sulla situazione dell’isola ecologica. Discussione che, dopo lungo dibattito è terminato in maniera non conclusiva: in pratica tutti sanno che è un problema, ma, al momento di soluzioni definitive non ve ne sono.
La "denuncia" via social
Iniziando, però, dall’ultima denuncia social, Pieruccini, lo scorso 4 dicembre, ha filmato la situazione del punto di conferimento, con l’immondizia non solo fuori dalla porta, ma, peggio, che invade tutta la stanza al di fuori dei cassoni: «Situazione insostenibile per residenti e lavoratori del servizio raccolta rifiuti. Chi amministra ha l’obbligo di intervenire, la salute dei cittadini prima di tutto!». La situazione, in realtà, non è sconosciuta nemmeno a chi, in giunta, ha il compito di gestire il settore della raccolta rifiuti, il vice Sindaco Vanni Crisapulli. «Mi è arrivata l'informazione da Teknoservice e i ragazzi addetti alla raccolta hanno lasciato così... e francamente non mi sento di puntare il dito contro di loro. E poi, parliamoci chiaro, sono certo che alcuni dei bidoni erano vuoti». Infatti Crisapulli ha già, in altre occasioni, non ultima in consiglio comunale qualche giorno prima, evidenziato come passi per verificare la situazione di quel punto di raccolta e spesso trovi sacchetti sopra i bidoni: apre il bidone per metterli dentro e scopre che è praticamente vuoto!
L'interpellanza
E qui ci si aggancia a quanto avvenuto pochi giorni prima in consiglio, nella discussione dell'interpellanza. Interpellanza in cui, tra le altre cose, Perotti chiedeva conto del fatto che una volta la porta dell'isola ecologica fosse chiusa con una chiave mentre ora è a libero accesso. Il problema, ha spiegato la Sindaco Giovanna Cresto, è che nel tempo, quelle famose chiavi di accesso, si erano moltiplicate all'infinito e più volte la porta è stata forzata. La serratura è stata, così, negli anni cambiata più volte, ma ritrovandosi poi sempre nella stessa situazione. Non solo. Come ricorda Crisapulli, quando c'era la serratura c'era gente che comunque non si faceva problemi, lasciando i rifiuti fuori dalla porta. «Abbiamo chiesto a Tecnoservice di renderla una vera e propria isola ecologica, magari mettendo anche un ingresso accessibile con tessera sanitaria, ma i costi sono troppo alti». L'unica soluzione che per ora è sul tappeto è quella di installare delle telecamere per verificare chi sporca, ma vi sono dei problemi per quanto riguarda la gestione della privacy, perché è situata su una strada pubblica. Si cerca quindi una formula legale, ad esempio necessità di igiene pubblica, per superare questo scoglio, in modo tale da poter fare opera di repressione, elevando multe verso chi usa quel luogo in maniera inadeguata.