CIRIE'

La rimpatriata del Karate Club Ciriè: in 70 al simpatico appuntamento

Gli organizzatori del "nostalgico" (e riuscitissimo evento) sono stati Barbara Clavis, Antonio Spaldieri, Mauro Vercelli e Fulvio Bianco

La rimpatriata del Karate Club Ciriè: in 70 al simpatico appuntamento

La rimpatriata del Karate Club Ciriè: in 70 al simpatico appuntamento

Venerdì 21 novembre un simpatico evento ha riunito moltissimi partecipanti accomunati prima di tutto dall’amicizia e poi dallo sport: il karate. Infatti, la prima “rimpatriata” del Karate Club Ciriè ha riscosso uno strepitoso successo al punto di pensare già alla seconda edizione. Dopo tanti anni dalla chiusura della palestra ciriacese, grazie agli organizzatori Barbara Clavis, Antonio Spaldieri, Mauro Vercelli e Fulvio Bianco si sono ritrovate più di 70 “cinture” del Karate Club. Alcuni era da 40 anni che non avevano più avuto contatto con altri della palestra e quindi dopo i naturali “ma ti ricordi di me?, tu chi sei?, come sei cambiato non ti avrei mai riconosciuto” si è creato uno spirito cameratesco nel quale tutti si sono trovati a loro agio in un clima festoso e allegro. Gli aneddoti raccontati e i ricordi di episodi legati alle gare disputate o agli allenamenti in palestra hanno fatto sentire tutti come se il tempo non fosse passato. Tutti lì con 40 anni in più, qualche capello in meno e con tutti gli acciacchi accumulati negli anni, eppure, guardando i sorrisi e la gioia nei visi dei presenti alla rimpatriata sembrava che nulla fosse cambiato, questa serata avrebbe potuto essere una cena sociale fatta in quel periodo. Ecco quindi che lo spirito della rimpatriata era stato raggiunto, ecco perchè la gente convocata aveva risposto con entusiasmo alla proposta di una serata. Il senso di appartenenza alla palestra, l’orgoglio di aver fatto parte di un sodalizio serio, stimolante, basato sul rispetto di tutti era ancora presente. Il maestro esigeva la massima disciplina e applicazione ma nessuno si sentiva emarginato dal gruppo e appena usciti fuori dalla palestra si andava tutti a bere una birra senza differenze tra cinture o capacità personali. Alla rimpatriata sarebbe bastato chiudere gli occhi un attimo ed ascoltare il vociare festoso dei commensali per ritrovarsi immersi nello spirito di gruppo che ci accomunava allora. Alla serata ha partecipato anche il nostro Maestro Sergio Lovera che in risposta agli applausi riconoscenti dei suoi allievi ha detto: “Sono contento! Sono contento che nessuno dei tanti miei allievi si sia comportato da violento o che si sia distinto per atteggiamenti scorretti. Questo è segno che l’insegnamento della disciplina e del senso di rispetto verso gli altri e verso se stessi che ho insegnato praticando questo sport ha avuto i suoi effetti”. La pratica del Karate in Italia si può far risalire al 1963 con l’arrivo di alcuni Maestri giapponesi quali Hiroshi Shirai, Soshi Miura, Shoji Sugiyama. Il Maestro Lovera iniziò la sua esperienza di karateca nel 1965 sotto l’insegnamento di Sugiyama e nel 1970 aprì la palestra a Ciriè. In realtà non era una vera palestra, il locale era una soffitta vicino piazza Castello. Un linoleum verde delimitava il “tatami” il quadrato dove si svolgevano i combattimenti e gli allenamenti. All’epoca il Karate non era molto popolare, pochi conoscevano questo sport e la maggior parte di essi pensava che i karateca fossero degli esaltati spaccatori di tavolette di legno. Divenne popolare con l’arrivo dei film di Bruce Lee nel 1973. Ma questo non fu un evento positivo per il Karate, se non per l’improvvisa crescita d’iscrizioni in palestra e per l’altrettanto veloce abbandono di quelli che attratti dai film non erano pronti ad accettare i sacrifici di uno sport fatto seriamente e della filosofia che era intrinseca a questa disciplina. Sotto la guida del Maestro Lovera si formarono tanti giovani campioni sia a livello regionale che nazionale.  Il Karate Club Ciriè, pur essendo molto meno reputato delle più famose palestre gestite direttamente dai maestri giapponesi si guadagnò sul campo il rispetto e la considerazione dei nostri competitori. Man mano che i risultati sportivi arrivavano e con essi il prestigio della palestra aumentarono le iscrizioni di nuovi giovani atleti. L’attività ormai si svolgeva nelle palestre comunali dove la presenza di docce e di spogliatoi consentiva una partecipazione più ampia, ad esempio quella femminile che fino ad allora era stata esclusa. Il Karate Club Ciriè durò come gestione Lovera fino al 1992 data nella quale una nuova gestione prese la conduzione della palestra. Il Maestro Lovera continuò a insegnare nelle palestre di Ciriè e di Germagnano fino al 2017 quando per ragioni personali decise di smettere. Ma l’accoglienza avuta dai suoi ex allievi lo scorso Venerdì 21 ha ripagato, almeno in parte, i suoi 52 anni di attività dedicata all’insegnamento di uno sport fatto con passione.