Cuorgnè/Rivara

La sentenza del Tar: spetta a Cuorgné gestire la discarica dismessa di Rivara

Bocciato il ricorso del Comune contro la decisione di Città Metropolitana

La sentenza del Tar: spetta a Cuorgné gestire la discarica dismessa di Rivara
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La sentenza del Tar: spetta a Cuorgné gestire la discarica dismessa di Rivara. Bocciato il ricorso del Comune contro la decisione di Città Metropolitana.

Spetta a Cuorgné gestire la discarica dismessa di Rivara

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha bocciato il ricorso del Comune di Cuorgnè contro la determina dello scorso ottobre della Direzione Dipartimento ambiente e vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino. La Città Metropolitana, in pratica, dava seguito al pronunciamento di giugno del Tribunale di Ivrea che riteneva compito di Cuorgnè e delle Unioni Montane Val Gallenca e Alto Canavese occuparsi della gestione post mortem della discarica dismessa di Rivara. Discarica che dopo il fallimento Asa era rimasta in carico al sequestratario. A giugno il Tribunale di Ivrea aveva stabilito che, invece, avrebbe dovuto farsene carico la Comunità Montana Alto Canavese, e quindi, dopo il suo scioglimento, le due Unioni montane e Cuorgnè. A partire da questa sentenza la Città Metropolitana aveva retrocesso la titolarità della gestione ai tre enti, che invitava «a proporre un’adeguata soluzione organizzativa ed amministrativa che garantisca nel lungo periodo capacità tecnica di gestione, certezza del presidio, stabilità e continuità di risorse dedicate».

Ricorso al Tar

Contro questo provvedimento dell’Ente superiore era stato presentato ricorso cautelare al Tar del Piemonte. Ricorso che, a fine gennaio, è stato rigettato dalla Sezione Seconda del Tar. I giudici, infatti, hanno ritenuto che «il ricorso non pare assistito dal necessario fumus boni iuris», ovvero non vi siano sufficienti presupposti per applicare la sospensiva richiesta. Questo perché la decisione del Tribunale di Ivrea non è mai stata sospesa e il provvedimento di Città Metropolitano, impugnato da Cuorgnè, deriva proprio da quella sentenza. Inoltre l’eventuale danno economico che le Unioni Montane e il Comune di Cuorgnè potrebbero patire in forza del provvedimento di Città Metropolitana può, comunque, essere risarcito in caso di «positiva conclusione del giudizio». Infatti Unione Montana Val Gallenca, Unione Montana Alto Canavese e Comune di Cuorgnè hanno già fatto appello contro la decisione presa dal Tribunale eporediese. Inoltre, i giudici del Tar hanno anche ritenuto che «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, deve trovare prevalenza quello alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, garantendosi la continuità dell’attuale gestione della discarica».

Fino al 2030

Quindi per adesso rimane in capo alle due Unioni Montane e al Comune di Cuorgnè il compito di gestire il ciclo "post mortem" della discarica, che dovrebbe durare fino al 2030. Obbligo che implica il dover ricercare un soggetto abilitato alla gestione e pagarlo per il prossimo decennio.

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