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La Società di Mutuo Soccorso Boscherese (per ora) non chiude

Scende in campo Lorenzo Nicotra, ma chiede del tempo per aggregare volontari

La Società di Mutuo  Soccorso Boscherese (per ora) non chiude
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La Società di Mutuo Soccorso Boscherese (per ora) non chiude. Scende in campo Lorenzo Nicotra, residente in frazione Sant'Anna ed ex socio.

La Società di Mutuo Soccorso Boscherese (per ora) non chiude

La Società di Mutuo Soccorso Boscherese resta in piedi. Per ora. Se si stia solo rimandando una fine comunque inevitabile o se questo temporeggiare sia effettivamente utile a trovare una soluzione lo si capirà l’11 settembre, data in cui è stata fissata la prossima assemblea della Società di Sant’Anna, frazione di Castellamonte, allo scopo di dar finalmente vita a un nuovo direttivo che possa portare avanti l’attività. Perché se la riunione di lunedì sera (il 10 luglio) è servita almeno a non decretare l’immediato scioglimento della Soms, le criticità che hanno portato il presidente Corrado Camerlo e la vice Cristina Faccio ad indire un’assemblea straordinaria rimangono le medesime: il numero di soci è ancora troppo basso, e non ci sono soggetti candidati a sostituire il Consiglio di Amministrazione uscente, anzi già scaduto (e non intenzionato a restare in carica per un altro mandato).

La vicenda

Urge a questo punto un breve riepilogo della vicenda: l’attuale CdA “pro tempore” si è insediato nel 2019, trovandosi a dover gestire uno stabile, la sede della Società al numero 15 di Sant’Anna, la cui ventennale ristrutturazione aveva lasciato una serie di lacune (tuttora persistenti) che rendono i locali in buona parte incompiuti o non a norma, e ne ostacolano l’affitto a terzi. Problematiche ereditate dai precedenti direttivi, e alle quali gli ultimi amministratori hanno tentato di mettere una pezza installando per esempio due stufe e dotando la cucina di impianto idraulico. Piccole migliorie, comunque insufficienti a convincere un eventuale gestore a farsi carico della struttura.
«Non si parla del passato» è il ritornello che si ripete durante l’incontro, eppure il passato aleggia come un fantasma su tutta la serata, perché spiega il presente. C’è un’altra formula reiterata a intervalli quasi regolari: «Quindi ora che cosa si può fare?». Tra i 15 presenti (pochi, nonostante l’intenso volantinaggio dei giorni precedenti) i soci più anziani sono i più sfiduciati, convinti dell’impossibilità di recuperare la Società dopo vent’anni di chiusura. Secondo il sindaco Pasquale Mazza, presente all’assemblea, è necessario trovare «un privato interessato a investire in un progetto che rivitalizzi lo stabile».

Lo spiraglio

Poi, inaspettatamente, dal fondo della sala si leva una voce: «Io, se c’è bisogno, ci sono». A parlare è Lorenzo Nicotra, residente a Sant’Anna ed ex socio, ma noto come portavoce dell’associazione Canavese Riformista. Arriva dritto al punto il presidente Camerlo: «Ti candidi?». Domanda a cui Nicotra non risponde chiaramente, chiedendo piuttosto del tempo per trovare almeno altre quattro persone (il CdA per statuto deve avere un minimo di 5 membri) disposte a imbarcarsi nella sfida di salvare la Soms. Richiesta accordata. Da parte del boscherese arrivano già proposte (come quella di appoggiarsi a un eventuale bando del Gal) ma anche critiche all’attuale direttivo, al quale viene contestata la decisione, presa tempo fa, di intraprendere un’azione legale “Atp” contro i precedenti amministrazioni costata 7 mila euro. Sia come sia, la partita è ancora aperta. Appuntamento all’11 settembre, «e speriamo in un lieto fine», commenta Camerlo.

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