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La variante alla Sp460 Lombardore-Salassa potrà essere realtà

Fava (Lega): "Siamo sulla strada buona per realizzare quest’opera che è fondamentale per il rilancio del settore industriale del nostro territorio".

La variante alla Sp460 Lombardore-Salassa potrà essere realtà
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Fava “Dopo anni di parole e dibattiti, la variante alla Sp460 Lombardore-Salassa potrà essere realtà. E la Regione stanzierà presto i fondi per la nuova progettazione dell’opera, inserita nel Recovery plan”.

Variante alla Sp460 Lombardore-Salassa

Importanti passi in avanti verso la realizzazione della tanto discussa e richiesta variante alla Sp460 Lombardore-Salassa. Un’opera di cui si parla da almeno trent’anni e che sarebbe strategica per migliorare il collegamento stradale da e verso il distretto industriale dello stampaggio di Favria-Busano, alleviando il peso del traffico pesante sul tratto della Sp460 tra Rivarolo e Lombardore.

Il commento del consigliere regionale Mauro Fava

“La Giunta regionale delibererà in questi giorni lo stanziamento di 200mila euro da destinare alla Città Metropolitana per la revisione e il completamento del progetto della Lombardore-Salassa, che è stato inserito nell’elenco delle opere strategiche del Recovery plan – commenta il consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte Mauro Fava -. Io sono convinto che finalmente siamo sulla strada buona per realizzare quest’opera che è fondamentale per il rilancio del settore industriale del nostro territorio. Ammodernare e potenziare le infrastrutture sono le chiavi per sostenere il comparto che altrimenti rischia di pagare ancor più duramente gli effetti della crisi, acuita dalla pandemia”.

Le critiche

Lo stanziamento da parte della Regione è comunque importante per aggiornare un progetto che recentemente ha sollevato alcune critiche da parte di alcune associazioni di categoria.

“Ho incontrato nei mesi scorsi agricoltori e allevatori che hanno protestato contro un tracciato che è stato disegnato senza tenere conto delle loro attività, tagliando indiscriminatamente i terreni – precisa Fava –. Le loro lamentele sono giuste e devono essere ascoltate, per apportare le necessarie correzioni. Io credo che l’opportunità derivante dal Recovery plan debba essere colta al volo, ma il progetto deve altresì venire incontro alle richieste che provengono dalle varie realtà, nello spirito però del dialogo costruttivo e della concretezza: è giusto adeguare e rivedere il tracciato, ma l’opera non può essere messa nuovamente in discussione. Per questo a breve inizierò un giro di consultazioni con Amministrazioni locali, rappresentanti del mondo agricolo e dell’industria per raccogliere tutte le istanze da consegnare alla Città Metropolitana, che potrà così avviare l’iter di progettazione”.

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