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L'acqua pubblica è cancerogena? L'interrogativo in consiglio a Mappano

Chiesti maggiori controlli

L'acqua pubblica è cancerogena? L'interrogativo in consiglio a Mappano
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L'acqua pubblica è cancerogena? L'interrogativo in consiglio a Mappano. Chiesti maggiori controlli.

L'acqua pubblica è cancerogena?

L'acqua pubblica è cancerogena? Questo è stato l'interrogativo sollevato nell'ultima assemblea pubblica dal consigliere Manuela Smario: «Il rapporto di Greenpeace, pubblicato il 6 febbraio, denuncia la diffusa presenza di Pfas negli acquedotti piemontesi: si tratta di un annoso problema per la provincia di Alessandria. Si è ora allargato a oltre 70 Comuni della Città Metropolitana di Torino. Alcune di queste sostanze, come il PFOA e il PFOS, sono state ufficialmente classificate come cancerogene dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Purtroppo esiste uno scollamento tra scienza e legge: lo scorso novembre l’Unione Europea ha classificato come cancerogena la Pfas ma i limiti prescritti dalla legge attuale, benché siano stati recentemente abbassati, non consentono di stare tranquilli e abbassare la guardia. In Italia c'è il limite nelle acque potabili di 100 nanogrammi di PFAS per litro, in Danimarca ad esempio il limite è stato posto a 4 nanogrammi litro. Il punto non è che i dati SMAT non rientrino nei limiti legislativi ma che i limiti legislativi non siano adeguati alla realtà e di mezzo ci vanno le persone, Invitiamo il sindaco e l’assessore competente affinché vengano richiesti a Società Metropolitana Acque Torinesi i dati sulla presenza dei PFAS rilevati nella rete idrica del nostro Comune. Inoltre l'Amministrazione si faccia carico d'invitare le autorità competenti a una maggiore vigilanza e una totale trasparenza riguardo ai livelli di PFAS presenti nelle nostre acque potabili. Infine si chiede di presentare alla Camera dei Deputati una raccolta firme».

La replica del presidente del consiglio Sergio Cretier

Sull'argomento ha subito replicato il presidente del consiglio Sergio Cretier che, a ruoli invertiti, sarebbe stato sostenitore della battaglia: «Il problema dei Pfas esiste da 15 anni a questa parte. All'epoca non ero riuscito a recuperare i dati e m'illudevo che questa realtà potesse non essere investita dal problema. Cercheremo d'approfondire e capire la situazione del territorio».

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