Le luminarie del salotto torinese frutto della creatività del celebre canavesano, uno tra massimi esponenti dell’arte povera
La sua opera battuta da Christie’s per 6 milioni 400 mila dollari
Nel periodo in cui le città s’illuminano a festa per il Natale con l’accensione delle luminarie, il ricordo va un artista di livello mondiale di Arte Povera originario di Borgofranco d’Ivrea, commemorato nei giorni scorsi dal sindaco Fausto Francisca, sulla base del volume «Piccole storie del mio paese», scritto da Tony Ziliotto. Il nome di questo illustre personaggio, infatti, è legato alle luminarie di piazza Carignano a Torino. Si tratta di Giovanni Anselmo (nella foto), noto come Giuan, nato a Borgofranco il 5 agosto del 1934, figlio del salumiere di piazza Germanetti, con negozio accanto alla Posta. Aveva frequentato il Liceo Botta di Ivrea e giocava a calcio Giovanni Mussetti, Lillio Broglio, Lino Clemente, Egidio e Walter Ardissone al campo delle ex Casermette. Negli anni Sessanta visse a Torino, da pittore autodidatta, dedicandosi all’arte povera, lontano dai riflettori. Eppure, la sua opera del 1968 «Torsione» è stata battuta da Christie’s a New York per 6 milioni e 4 cento mila dollari.
Le sue creazioni esposte a Parigi e New York
Molti suoi lavori sono conservati al Castello di Rivoli e sono stati esposti in tutti i musei del mondo. «Poco ricordato, Giovanni Anselmo, vero figlio di Borgofranco, morì due anni fa a Torino, il 18 dicembre 2023, a 89 anni, lasciando a tutti la possibilità di ammirare le illuminazioni natalizie in piazza Carignano», ha ricordato il sindaco Francisca. «Dopo la maturità Giuan sparì dalla circolazione e nessuno l’ha mai più rivisto», scrive Ziliotto nel suo libro. «Poi un giorno, nel 1972, qualcuno aprì il catalogo Bolaffi Scultura, vi scoprì il nome di Giuan e apprese che era uno dei massimi esponenti dell’Arte Povera in Italia: povere o meno, le sue composizioni valevano già milioni ed erano esposte a Parigi ed a New York».
Vinse il Leone d’Oro per la Pittura nel 1990
Anselmo aveva esordito nel 1967 alla Galleria sperone di Torino con due opere polimateriche, poi aveva collaborato con il gruppo Arte Povera di Pistoletto, Gilardi e Zorio, iniziando ad esporre alle Mostre di Berna e alla Biennale di Venezia, vincendo il Leone d’Oro per la Pittura nel 1990. Si era rese noto principalmente per installazioni legate al concetto di energia, giocandolo su rapporti di equilibrio tra spinte contrapposte.