Mai sulla nostra testa non ci sta: "Fermatevi"
Il Comitato ribadisce l’inutilità del progetto a San Benigno e Caluso perché prossimo all’impianto già autorizzato in Rondissone
Il gruppo Mai sulla nostra testa non ci sta: "Fermatevi". Il Comitato ambientalista con uno studio tecnico di 16 pagine argomenta il suo «no» all’impianto
«Opera inutile, sarà già attiva quella di Rondissone»
Impianto per il trattamento del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano: è il materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell'organico, ndr) a San Benigno Canavese: arrivano le considerazioni del Comitato «Mai sulla nostra testa» sulle integrazioni presentate a settembre dalla Canavese Green Economy s.a. a r.l. alla Città Metropolitana di Torino. Il gruppo sostiene che la proponente, pur dichiarando che il progetto rispetta le linee guida impartite dalla regione Piemonte per giustificare la loro validità e la localizzazione scelta, in effetti le disattenda. L’azienda ha segnalato, tra le altre cose, la necessità di realizzare l’opera sostenendo che in prospettiva la capacità impiantistica attualmente impiegata nel trattamento del rifiuto organico nella Regione Piemonte è insufficiente rispetto al fabbisogno di trattamento e, soprattutto, inadeguata rispetto alle tendenze future. L’impianto risulterebbe necessario per diverse ragioni: ambientali, in quanto implica un incremento delle emissioni rilasciate nell’ambiente in proporzione ai chilometri percorsi dal rifiuto; economiche, per via di un aumento dei costi di smaltimento a carico del produttore del rifiuto, il quale si trova a pagare prezzi più elevati sui corrispettivi di trasporto; di minore sviluppo: anziché sostenere la filiera degli operatori piemontesi del recupero/smaltimento rifiuto si crea occupazione e valore in altre regioni. Nel sottolineare che la regione Piemonte esporta in Lombardia e Veneto 101.546 tonnellate all’anno di FORSU, la proponente afferma che con la realizzazione della piastra di San Benigno Canavese l’emissione della Co2 dovuta al traffico veicolare in esportazione si ridurrebbe di 850 t/a.
Il documento del comitato
Con un documento di 21 pagine il Comitato «Mai sulla nostra testa» dimostra l’infondatezza delle argomentazioni della CGE e, partendo dai dati prodotti dalla proponente e dopo aver analizzato i dati ufficiali della regione Piemonte relativi alla produzione del FORSU dell’anno 2019 approvati e pubblicati nel 2021, dimostra che l’opzione zero – ovvero la non realizzazione dell’opera - esiste per i diversi motivi. In primis, la regione Piemonte non ha eccedenze di FORSU da esportare, ma già ora ne importa di più di quelle che esporta. La regione Piemonte, a fronte della produzione di 274.201,94 t/a, ha già autorizzato impianti per la lavorazione di 648.775 t/a di FORSU. La realizzazione dell’impianto a San Benigno Canavese non è prossima alla produzione del FORSU in quanto a detta della stessa CGE i rifiuti da lavorare in questo impianto proverrebbero per il 15% circa 8.250 t/a dal Piemonte Nord nel quale l’unica provincia priva di impianti è il Verbano-Cusio-Ossola. Per il 20% circa 11.000 t/a dal Piemonte Sud. Il Sud del Piemonte è rappresentato dalla provincia di Cuneo che è autosufficiente. Il 30% circa 16.500 t/a dal bacino Ligure. Infine il 35% circa 19.250 t/a dal bacino Lombardo e Toscano. Dalle indicazioni di provenienza l’inquinamento ambientale prodotto dal trasporto veicolare sarebbe di 1.026 t/a di CO2 ben superiore alle 850 t/a che secondo la proponente giustificherebbe l’impianto. Anche il principio di prossimità previsto dalle leggi Europee, Italiane e Piemontesi risulterebbe così totalmente disatteso.
Progetto inutile
Il Comitato ribadisce l’inutilità del progetto a San Benigno e Caluso anche perché prossimi all’impianto già autorizzato in Rondissone per la lavorazione di 30.000 t/a di FORSU. Il Comitato, nell’esporre le proprie osservazioni, ha chiesto esplicitamente alla CMTO che queste vengano prese in considerazione ai fini di una esaustiva analisi della richiesta di via da parte della proponente e affinché venga negata l’autorizzazione per la realizzazione degli impianti di San Benigno Canavese e di Caluso.