La replica

Mauro Fava sulla votazione per il nuovo ospedale di Ivrea

Il consigliere regionale azzurro: "Ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità"

Mauro Fava sulla votazione per il nuovo ospedale di Ivrea
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Mauro Fava sulla votazione in Consiglio regionale per il nuovo ospedale di Ivrea.

Mauro Fava

"Ho letto su alcune testate nazionali e locali alcune interpretazioni sull’esito della discussione in Consiglio regionale sulla collocazione del nuovo ospedale. E’ bene quindi chiarire alcuni aspetti". Inizia così lo sfogo di Mauro Fava, consigliere regionale in quota a FI, sulle polemiche seguite in questi giorni: è stata infatti scelta l'area Montefibre di Ivrea, anziché la Ribes a Pavone. E, alcuni sostenitori di quest'ultima opzione hanno stigmatizzato la scelta del consigliere regionale per non aver abbandonato l'aula, facendo così cadere il numero legale. Erano appena 25 i prensenti.

Il perché della sua scelta

"In primo luogo, la questione del voto contrario e del numero legale in aula - prosegue Fava - Leggere da alcune parti che sarei stato protagonista di un presunto teatrino che alla fine ha consentito l’approvazione della delibera, lo vedo come un affronto, visto che non tiene minimamente in conto la mia storia e la mia posizione sull’argomento, che è sempre stata ferma e irremovibile. Certo, avrei potuto uscire dall’aula e non partecipare al voto, ma non sarebbe servito a niente, perché qualcuno sarebbe intervenuto in soccorso della maggioranza per far approvare la delibera. Questo, per quanto riguarda l’aspetto formale della votazione. Ma c’è poi una questione di merito. Io sono sempre stato fermamente contrario all’ipotesi Montefibre per il nuovo ospedale, a parole e con i fatti, visto che ho pure abbandonato un partito dopo una lunga militanza perché vedevo che non tutelava gli interessi del territorio, ma anzi andava deliberatamente contro. Però, il fatto che sia contrario al sito Montefibre, perché ritengo che l’opzione Ribes sarebbe stata di gran lunga preferibile, non vuol dire che sia irresponsabile e che non sappia in quali condizioni versa l’attuale struttura eporediese. Fare il nuovo ospedale nell’area Montefibre è un errore madornale, secondo me, ma comunque rappresenterebbe un miglioramento rispetto alla situazione attuale. Io ho votato contro, coerentemente con le mie idee ed ho espresso con chiarezza in aula il mio giudizio negativo sull’operato dell’assessore alla Sanità. I teatrini della politica non mi sono mai appartenuti e trovo fuori luogo che io sia associato a presunte combine. La verità è una e una sola: la Lega ha voluto dall’inizio puntare tutto sull’opzione Montefibre ed aveva i numeri in aula per far passare la delibera, con o senza la mia partecipazione".

Perché la Lega ha sostenuto Ivrea?

"Allo stesso tempo, però, mai, in oltre un anno di dibattito sull’argomento, i consiglieri del territorio della Lega e i suoi esponenti locali, siano essi amministratori o parlamentari, sono stati in grado di fornire anche solo una motivazione valida per sostenere l’ipotesi dell’ospedale nell’area Montefibre - stigmatizza a sua volta Fava - Le uniche ragioni che ho sentito ripetere pure in aula sono state: non possiamo far perdere a Ivrea l’indotto derivante dall’ospedale; è più comodo perché c’è la stazione ferroviaria e si può andare comodamente in ospedale in treno; l’ha voluto il territorio. L’ultima motivazione si basa sul voto della Conferenza dei sindaci, che ha sì confermato l’area Montefibre, ma solo grazie al voto ponderato garantito dai sindaci di tutti quei Comuni che non hanno alcun interesse pratico nel nosocomio di Ivrea. Se fossero stati presi in considerazione solo i voti riferiti al bacino di utenza che effettivamente servirà il nuovo ospedale, allora avrebbe vinto l’opzione Ribes. Sulla presenza della stazione ferroviaria è meglio stendere un velo pietoso, mentre, invece, sulla questione dell’indotto io mi chiedo: ma seriamente per decidere sul luogo dove sorgerà il nuovo ospedale contano più i guadagni che potranno fare alcuni esercizi commerciali del diritto alla salute dei cittadini canavesani che dovranno utilizzarlo?".

La promessa di Fava

"In conclusione, sono rammaricato dell’esito di questa lunga diatriba sulla collocazione del nuovo ospedale di Ivrea, ma sono tranquillo: in coscienza, ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità per ottenere un risultato differente - taglia corto il consigliere regionale - La compattezza del territorio dimostrata dalla manifestazione di 60 sindaci davanti al Consiglio regionale rivela che la mia posizione era quella corretta per tutelare il mio territorio e la sua gente. La Lega invece ha preferito ignorare le legittime proteste degli amministratori locali e non ha voluto sentire ragioni. Adesso vigilerò sull’iter di progettazione dell’ospedale e sarà mia cura aggiornare i cittadini sugli sviluppi della questione".

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