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Nuova scuola media di Cuorgnè, ancora dubbi sulla sicurezza

Preoccupa la vicinanza del futuro plesso alla SP 42, provinciale percorsa a velocità elevate

Nuova scuola media di Cuorgnè, ancora dubbi sulla sicurezza
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Nuova scuola media di Cuorgnè, ancora dubbi sulla sicurezza per la vicinanza della SP 42, provinciale percorsa a velocità elevate.

Nuova scuola media di Cuorgnè

La notizia che il cantiere della nuova scuola media Cena di Cuorgnè rispetta i tempi e i lavori dovrebbero terminare per la fine di quest’anno (con i ragazzi che riempiranno i nuovi corridoi nell’anno scolastico 2025-2026) a fine luglio ha rinfocolato alcuni vecchi dubbi sul progetto che si sta realizzando. Dubbi che esprime Maurizio Scafidi, presidente dei commercianti di Cuorgnè e persona con un punto di osservazione significativo su quel cantiere: il suo bar è situato di fronte al nuovo edificio, dall’altra parte della strada. E proprio la strada in questione è, secondo la sua visione, uno dei problemi: «È una strada provinciale e non sono molte le macchine che rispettano strettamente i 50 chilometri all’ora», racconta, posizionato affianco al cantiere, nei pressi della rotonda, proprio mentre passano due auto che non rallentano all’immissione e, in pratica, trasformano la rotonda in un rettilineo virtuale. «Lungo questa strada (via Brigate Partigiane, che è però la SP 42 del Santuario di Belmonte, ndr) c’era il retro della palestra, nel vecchio edificio scolastico. L’ingresso era lungo via XXIV Maggio. La nuova struttura, invece, vedrà l’ingresso principale praticamente sulla strada, con i rischi di decine di ragazzi che devono entrare e uscire dall’edificio lungo questa strada, una strada trafficata… senza contare gli autobus di linea e gli scuolabus che, al momento, non si capisce dove fermeranno: sulla rotonda dove adesso c’è una fermata provvisoria?».

Dubbi anche in amministrazione

I dubbi di Scafidi non sono effettivamente solo suoi. «Quando siamo entrati in carica - ricorda Lara Calanni Pileri, assessore ai lavori pubblici - incontrammo i progettisti che ci illustrarono il progetto. Bello e architettonicamente affascinante, indubbiamente, ma facemmo immediatamente una domanda: "Ma i bambini escono direttamente in strada?". Sembrava che non fosse stata tenuto in conto il fatto che dei ragazzini che escono da scuola non lo fanno in file tranquille e ordinate!». La soluzione, fu, quindi una revisione del progetto e, con il permesso della Città Metropolitana, proprietaria dei locali del 25 Aprile, situato dietro il Cena, quest’ultimo venne traslato di circa sei metri, proprio per evitare che fosse lungo il bordo strada, ma che l’uscita possa avvenire su una sorta di "pianerottolo" che poi sfogherà nelle due direzioni. Creando, inoltre, uno spazio per il parcheggio dei bus, ma salvando lo scenografico ingresso, una delle ragioni che permisero al progetto di vincere la gara di assegnazione fondi, e che, quindi, non poteva essere rivisto.

Il progetto originale

A spiegare come si giunse al progetto originale è Silvia Leto, la precedente assessore ai lavori pubblici. «Il progetto fu affidato a uno studio specializzato nella progettazione delle scuole. Si era individuato il problema della vicinanza alla strada provinciale. I tempi per partecipare al concorso per accedere ai fondi erano stretti e qualunque altra soluzione avrebbe previsto un confronto con Città Metropolitana. I tempi si sarebbero quindi allungati rischiando di perdere il finanziamento: si scelse, così, di mandare avanti il progetto così com’era, per poi chiedere i permessi al 25 Aprile in un momento successivo, modificando il progetto».

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