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Nuova Ztl a Rivarolo, i commercianti storcono il naso

Fra gli intervistati sono più i «no» che i «sì»

Nuova Ztl a Rivarolo, i commercianti storcono il naso
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Nuova Ztl a Rivarolo, i commercianti storcono il naso, fra gli intervistati sono più i «no» che i «sì».

Nuova Ztl a Rivarolo

Che «umori» si riscontrano tra i commercianti di via Trieste e via Farina circa l’istituzione della nuova area pedonale? Che i proprietari delle attività presenti nella zona fossero perlopiù contrari alla misura lo si era capito già mesi fa, quando sul tema si era tenuto un incontro con l’amministrazione allora in carica (quella a guida Rostagno) cui aveva partecipato la maggior parte degli esercenti interessati dalla modifica viaria. I quali avevano esposto le proprie ragioni e le proprie rimostranze riguardo all’entrata in vigore di una «ztl».

Il macellaio Ivo Bertinetto

Ragioni e rimostranze ribadite da molti di loro, a partire da Ivo Bertinetto, proprietario di una macelleria e gastronomia in via Trieste. «Non credo che qui sia necessaria un’area pedonale, innanzitutto perché non è una zona particolarmente trafficata, anzi. Io ho il negozio dal ‘90 e non ricordo di aver mai visto un incidente con pedoni coinvolti su questa via, a differenza di corso Italia, corso Torino e corso Indipendenza. Se l’obiettivo è incentivare la socializzazione, credo vi siano altre strade, piazze e marciapiedi che possano servire a tale scopo. La città secondo me deve essere fruibile e comoda».

Varone, proprietario della caffetteria L’Ora del Caffè

Una posizione non molto distante da quella di Massimo Varone, proprietario della caffetteria L’Ora del Caffè all’angolo tra via Trieste e Corso Italia: «Premetto che la mia opinione non dipende da un interesse personale: il mio esercizio si trova all’angolo e quindi l’area pedonale a me personalmente non crea problemi - afferma il ristoratore -. Io credo nelle isole pedonali, ma nelle isole pedonali fatte bene, quelle che prevedono un vero abbellimento e una valorizzazione delle vie. E l’isola pedonale si inizia a fare nel cuore della città, non in una via decentrata come questa. Non approvo il fatto che, nonostante la maggior parte dei commercianti si sia espressa contro la misura (che, bisogna precisarlo, è stata ideata dalla precedente amministrazione), non sia stata tenuta in considerazione la nostra voce. E allo stesso tempo non sono rimasto convinto dalle motivazioni che sono state fornite, ovvero la necessità di maggiore sicurezza per le scuole. Se quello era il problema sarebbe bastato mandare i vigili a gestire il traffico all’entrata e all’uscita degli alunni».

Il parrucchiere Davide Aiesi

C’è però anche chi la pensa diversamente, come il parrucchiere Davide Aiesi: «Parto dal presupposto che a me, lavorativamente, questa modifica non cambia nulla. Devo dire che, a mio parere, una delle motivazioni di questa decisione è anche l’inciviltà di moltissima gente abituata a parcheggiare in queste vie in divieto di sosta, cosa che accade praticamente ogni giorno. Dal punto di vista commerciale bisogna ammettere che qua ci sono sempre meno negozi, e in ogni caso c’è un parcheggio a 200 metri, non mi sembra che la situazione sia drammatica. Io credo che sia una prova che si può fare. Si parla sempre di mobilità sostenibile, ma poi la si vuole sempre “a casa degli altri”, da qualche parte bisognerà pure partire. Poi è chiaro, i cambiamenti spaventano sempre».

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