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Ospedale di Cuorgnè, Cane (Lega): "Non tutti i sindaci si sentono rappresentati dalla lettera di Rostagno"

Ceresole, Locana, Favria e Ingria si sfilano: "Non siamo stati interpellati".

Ospedale di Cuorgnè, Cane (Lega): "Non tutti i sindaci si sentono rappresentati dalla lettera di Rostagno"
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Ospedale di Cuorgnè, il consigliere regionale della Lega Andrea Cane: "Non tutti i sindaci si sentono rappresentati dalla lettera di Rostagno".

"La lettera di Rostagno non rappresenta tutti i sindaci"

Non tutti i sindaci si sentono rappresentati dalla lettera che è stata inviata nei giorni scorsi all'Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, e al DG dell'Asl TO4, Stefano Scarpetta, per la riapertura immediata del pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè, chiuso da novembre 2020 e trasformato in reparto Covid.

"Piena disponibilità della Regione"

“Ho voluto interpellare alcuni Sindaci del territorio, – apre le dichiarazioni il Vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Cane – io stesso sono anche consigliere comunale e rappresento quindi anche Ingria il Comune in cui risiedo, pure oggi qui a Venaria durante il ritiro della bandiera del Piemonte e la situazione non mi pare proprio quella descritta dalla lettera inviata all’Asl. Trovo assolutamente scorretto scrivere delle missive e dei comunicati stampa facendo parlare degli interi territori per scopi personali o politici e in questo senso ribadisco la mia piena disponibilità insieme a quella dell’Assessore Icardi tramite il Dott. Scarpetta ad interagire coi cittadini e con gli amministratori locali per trovare tutti insieme una soluzione. D’altra parte nelle ultime settimane il nuovo Direttore Generale so di per certo che abbia incontrato più volte diversi Sindaci della zona, tra cui anche Rostagno: da parte mia ribadisco la mia massima disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni portando anche la voce dell’Assessore Icardi che ha la mia massima stima e fiducia per il lavoro che sta svolgendo da inizio pandemia ad oggi, non certo facile, anzi; personalmente non mi interessa passare le giornate al telefono per fomentare i Sindaci contro la Regione che io stesso rappresento e creare inutili allarmismi verso i cittadini! Preferisco lavorare con le istituzioni sanitarie di concerto con gli Amministratori dei nostri enti locali per trovare al più presto una soluzione per questa grave carenza di personale che l’Asl ha ben spiegato nel suo ultimo comunicato: quando si parla di salute delle persone, i vari personalismi penso sia meglio lasciarli temporaneamente in un cassetto, di qualsiasi formazione politica si faccia parte”.

I Comuni si sfilano

“In merito alla lettera inviata dal sindaco di Rivarolo Canavese all'assessore Icardi per la riapertura del pronto soccorso di Cuorgnè – spiega oggi il Vicesindaco di Ceresole Mauro Durbano insieme al Sindaco Alex Gioannini - come amministratori di Ceresole Reale teniamo a fare alcune precisazioni. Innanzitutto non abbiamo mai condiviso alcun documento in merito né dato mandato ad alcuno di rappresentare la nostra idea. Infatti, ben comprendiamo le difficoltà nella riapertura, legate alla mancanza di personale e chiaramente espresse dal direttore Scarpetta. Riteniamo che, qualora il pronto soccorso venisse riaperto, ciò dovrebbe essere fatto soltanto nel momento in cui si sia in grado di garantire il massimo standard di qualità per gli utenti. Abbiamo piena fiducia nell'operato dell'assessore Icardi e siamo sicuri che opererà nel migliore dei modi per il nostro territorio, anche grazie alle costanti attenzione e disponibilità al dialogo sempre dimostrate”.

Se mancano i medici...

Posizione molto neutra anche da parte del Vicesindaco di Locana Mauro Guglielmetti e del Sindaco di Favria Vittorio Bellone. “Anche noi non siamo stati interpellati e coinvolti nell’iniziativa – commentano oggi durante la cerimonia del drapò che ha riunito i sindaci – capiamo che le risorse non si possono moltiplicare, il nostro territorio sta offrendo una capillarità tale di punti vaccinali che certamente toglie personale alla sanità. Il pronto soccorso di Cuorgnè é strategico ma se deve riaprire lo deve fare in sicurezza e ad oggi le risorse non sono garantite. Siamo certi che, sia l’Asl che l’assessore Icardi, abbiano ben chiaro il problema e ci sia tutto l’impegno per riaprire la struttura in sicurezza e con turni adeguati per i lavoratori della sanità”.

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