Dal novarese al torinese, i post sul vice brigadiere ucciso di due prof scatenano la polemica

Una docente di Giaveno sulla foto dell'americano bendato: «È scioccante il fatto che sia stata scattata, pubblicata e che qualcuno si indigni pure».

Dal novarese al torinese, i post sul vice brigadiere ucciso di due prof scatenano la polemica
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I post sul vice brigadiere ucciso di due prof scatenano la polemica nel novarese e nel torinese a Giaveno. Le due prof si difendono.

La prof novarese aveva tentato di giustificarsi

Non si placano le polemiche sulla prof novarese che sui social avrebbe scritto "Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza" riferendosi al brutale omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma giovedì notte.
Eliana Frontini, docente novarese di storia dell’arte, scrittrice e artista, dopo le terribili parole scritte sui social ha provato a giustificarsi così: «Chiedo scusa a tutti, una grande sciocchezza – dice estremamente provata dalla cosa -. Quanto scritto non rispecchia il mio pensiero. Un errore gravissimo, me ne sono resa conto subito ma ormai era tardi. Ho alle spalle 30 anni di lavoro senza una macchia. Non faccio mai assenze e mai parlo di politica in classe, ma proprio mai».

La prof di diritto di Giaveno

Ieri sera i social si sono nuovamente infiammati. Questa volta ad accendere la polemica è stato il tweet di Patrizia Starnone, 46 anni, ex avvocato e ora docente di diritto ed economia in un liceo di Giaveno. La prof  aveva commentato così la foto di uno dei due arrestati americani bendato pubblicata dal Ministro Salvini: «È scioccante il fatto che sia stata scattata, pubblicata e che qualcuno si indigni pure dopo l’efferato crimine perpetrato contro il nostro carabiniere. Cari agenti della forze dell’ordine quando è necessario e non vi è altra scelta un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese».

I post sul vice brigadiere ucciso

La novarese ora dovrà rispondere davanti al consiglio scolastico delle sue parole mentre il Ministero dell'Istruzione ha già avviato le verifiche del caso e già oggi potrebbe arrivare il provvedimento di sospensione. La professoressa di Giaveno invece difende le sue parole: «Le mie parole sono state strumentalizzate perché io non ho fatto altro che invocare l’articolo 53 del codice penale: ovvero, quello che fa riferimento all’uso legittimo delle armi» ed è per questo che non ha cancellato il suo post.

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