Quasi completato l’esbosco a Belmonte perchè non si ripeta il disastro del 2019
Prosegue il ripristino del Parco che bruciò nell’incendio di quattro anni fa
Quasi completato l’esbosco a Belmonte perchè non si ripeta il disastro del 2019. Prosegue il ripristino del Parco che bruciò nell’incendio di quattro anni fa.
Quasi completato l’esbosco a Belmonte
Nel Parco di Belmonte di Valperga è stato necessario l’uso di un elicottero per effettuare «le operazioni finali di esbosco del materiale legnoso presente in luoghi difficili da raggiungere, al fine di completare l'intervento con la rimozione della maggior parte di materiale combustibile a terra». A spiegarlo Diego Bertotti, rappresentante locale dell’Ente Parco. L’operazione è avvenuta a fine ottobre, per la precisione venerdì 27, e ha comportato la chiusura di quattro sentieri del parco, proprio per poter effettuare il prelevamento del materiale da eliminare in completa sicurezza.
Prevenzione
«Questo tipo di azione - evidenzia ancora Bertotti - consente di abbassare il futuro pericolo di incendio o, comunque, di rendere maggiormente "aggredibile" un eventuale futuro fronte di fiamma». L’intervento è avvenuto nel versante sud del Sacro Monte di Belmonte, quello che da Valperga porta verso il Santuario e che dallo scorso maggio è interessato in attività di rimboschimento. L’attività svolta a ottobre, ricorda, infatti, il rappresentante dell’Ente che gestisce il Parco di Belmonte, è comunque solo uno degli interventi di ripristino del territorio dopo l’incendio che nel marzo del 2019 coinvolse ben 100 ettari di bosco sulla collina alle spalle di Valperga. «Nel Progetto di rimboschimento erano comprese, e sono state completate, anche numerose altre azioni come l'abbattimento dell’80, 90% degli alberi bruciati e seccati, ma rimasti in piedi, la realizzazione di diffusi presidi anti erosivi superficiali e la piantumazione di nuove querce e piante di pregio della nostra flora». Parte del materiale tagliato in questi mesi è stato impiegato per la realizzazione dei presidi antierosivi, mentre il materiale in eccesso è stato, invece, portato via con verricelli forestali, canalette forestali e, appunto, elicottero. Lo scopo è quello di diminuire il pericolo di incendio.
Piantumazione
Già nel 2022, ad agosto il Rotary di Cuorgnè e Canavese aveva dato vita a una piccola piantumazione di essenze nei luoghi colpiti dall’incendio. Si era trattato di un segnale di attenzione. I lavori, invece, effettuati quest’anno sono stati decisamente più corposi e significativi hanno comportato la piantumazione delle nuove essenze. Queste operazioni sono state un tassello molto importante nella complessiva azione di tutela e sviluppo della Riserva Naturale del Sacro Monte di Belmonte, soprattutto visto che nei periodi di siccità si rischia che possano prodursi nuovi incendi. Per il progetto di rimboschimento effettuato quest’anno, complessivamente, sono state investite risorse per 240.000 euro. La Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte è stata istituita nel 1991 dalla Regione Piemonte, e copre una superficie totale di 349 ettari dai 400 ai 700 metri sul livello del mare. Si tratta di un ambiente collinare costituito da un singolare affioramento granitico.