Valperga

"Rotonda" della Chiesa di San Giorgio: un bene da salvare

Approvato in linea tecnica il progetto di restauro dello storico sepolcreto

"Rotonda" della Chiesa di San Giorgio: un bene da salvare
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"Rotonda" della Chiesa di San Giorgio: approvato il progetto di recupero, ora mancano i finanziamenti.

"Rotonda" della Chiesa di San Giorgio

Il Comune di Valperga punta al restauro del "Sepolcreto" della Chiesa di San Giorgio. L’Amministrazione ha nei giorni scorsi approvato in "linea tecnica" il progetto di recupero. Si tratta di un passo necessario per poter proporre il progetto per l’ottenimento di fondi. «Questa approvazione - ha infatti spiegato il Sindaco Walter Sandretto - è il primo, necessario, passo per poter partecipare a un bando regionale che, se vinto, ci consentirebbe di effettuare i lavori necessari per il recupero degli elementi architettonici e decorativi».

Storia e problemi

Il sepolcreto, detto "La Rotonda" è un edificio seicentesco addossato al versante meridionale della Chiesa di San Giorgio, che fino a inizio '800 era la chiesa parrocchiale di Valperga. Si tratta dell’antico sepolcreto dei Signori di Valperga, anche se, inizialmente, questa struttura era una cappella dedicata a Santa Maria. Nel 2003 l’edificio è diventato, grazie a una donazione, proprietà del comune. Le analisi dell’edificio hanno, attualmente, riscontrato problemi di alterazione cromatica dell’intonaco oltre a delle macchie causate dal fumo generato dalle candele. Ma sono gli stucchi gli elementi con maggiore degrado: sono infatti visibili gravi distacchi. Inoltre nel lato inferiore della cupola vi sono delle fessurazioni. Il progetto di restauro che il Comune ha approvato, e per il quale spera di ottenere un finanziamento, è stato redatto dall’architetto Giovanni Milone.

Il progetto di recupero

Diversi gli interventi proposti e che si rendono necessari. Innanzi tutto una pulitura delle superfici, con l’eliminazione delle efflorescenze saline, oltre all’asportazione di stuccature eseguite con malte non coerenti con quelle originali e delle ridipinture effettuate durante gli anni. Il piano prevede quindi un’opera di consolidamento delle superfici decorate e della pellicola pittorica, oltre a piccole reintegrazioni sia degli stucchi che dei dipinti. Per effettuare tutte le opere necessarie a far sì che il bene architettonico non degradi ulteriormente si prevede una spesa di poco superiore ai 56 mila euro. Per i tempi necessari per portare a termine i lavori di restauro, l’architetto ha previsto un totale di circa quattro mesi, compresi i tempi per l’allestimento del cantiere. Per la precisione una settimana sarà necessaria per l’indagine conoscitive iniziale, quattro per i lavori sugli esterni e nove per gli interni.

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