San Benigno Canavese verso un maxi studio cinematografico: in arrivo investimento da 100 milioni
Una multinazionale vuole realizzare il più avanzato complesso di studi cinematografici del Nord Italia. Il sindaco conferma i contatti con gli investitori: migliaia di posti di lavoro in vista

San Benigno Canavese verso un maxi studio cinematografico: in arrivo investimento da 100 milioni. Una multinazionale vuole realizzare il più avanzato complesso di studi cinematografici del Nord Italia. Il sindaco conferma i contatti con gli investitori: migliaia di posti di lavoro in vista.
San Benigno Canavese verso un maxi studio cinematografico
San Benigno come nuova «Hollywood» italiana? Facciamo chiarezza. Negli ultimi giorni nel paese di Fruttuaria è circolata con sempre maggiore insistenza la voce di una «cosa grossa» che starebbe per cambiare per sempre la vita del territorio. Non solo del territorio comunale, ma di tutto il Canavese e del Piemonte. Nello specifico si parla di una società multinazionale interessata ad acquistare terreni nell’area industriale di San Benigno (verso Chivasso) per realizzarvi il più avanzato complesso di studi cinematografici ad alta tecnologia del Nord Italia, e uno dei migliori in Europa. Tra i proponenti, vi sarebbero figure di rilevanza mondiale per il panorama legato alla settima arte, professionisti che hanno collaborato con giganti come Amazon, Netflix, Disney, Warner Bros e Sky, e a contatto con registi del calibro di Ridley Scott.
300 mila metri quadrati
Il progetto prevedrebbe l’edificazione di strutture in un’area di 300 mila metri quadrati che, oltre a consentire la realizzazione di produzioni da parte di realtà locali, potranno essere noleggiate a produttori internazionali. Ma a creare ancora più scalpore sono le cifre legate alla proposta progettuale, che farebbe atterrare sul territorio un investimento di circa 100 milioni di euro e creerebbe migliaia di posti di lavoro e un incremento del PIL economico di Torino, del Piemonte e dell’Italia di 152 milioni. Senza parlare degli incalcolabili benefici sull’indotto a livello prettamente locale (strutture ricettive, ristoratori...).
Il sindaco Graffino
A confermare la veridicità di tutto ciò è il sindaco di San Benigno Alberto Graffino: «E’ così, abbiamo già avuto svariati contatti con gli investitori, culminati sabato scorso con un incontro tra gli amministratori comunali, i proponenti e i 140 proprietari dei terreni dove si andrebbero a realizzare i fabbricati - riferisce il primo cittadino -. Se da un lato si tratta quindi di un affare tra privati, dall’altro è evidente che ci sia un interesse fortissimo da parte dell’Amministrazione, perché l’approdo di questa iniziativa potrebbe cambiare drasticamente in positivo il volto del nostro territorio. Noi faremo tutto il necessario, anche con gli strumenti giuridicamente a nostra disposizione, affinché questa proposta vada in porto. Per ora abbiamo ricevuto un riscontro assolutamente favorevole dai proprietari dei terreni, nei confronti dei quali è stata assicurata equità e parità nel trattamento economico».
«Un serio interesse»
Ad oggi quindi si è ancora nella fase di raccolta dei consensi e delle opzioni di acquisto, ma Graffino è ottimista: «I proponenti hanno mostrato un serio interesse verso San Benigno e il suo territorio, che reputano adatto al loro progetto in quanto offre un’area tranquilla, con scarso inquinamento acustico e possibilità di mantenere la privacy», spiega il sindaco. Che conclude con una nota “politica”: «Siamo favorevoli al progetto anche perché si sposa con l’idea da sempre portata avanti dalla nostra Amministrazione di puntare sulle potenzialità turistico-attrattive della nostra area. D’altra parte non avrebbe senso mettersi in competizione con altri poli industriali del territorio, dobbiamo trovare un’altra vocazione. Da questo punto di vista, abbiamo già ricevuto manifestazioni di sostegno da parte dell’assessore regionale a Bilancio e Attività Produttive Andrea Tronzano circa l’operazione. Che, se andasse in porto, ci porterebbe a mettere davvero mano al Piano Regolatore per la creazione per esempio di strutture ricettive, oltre a fornire una spinta importante verso la revisione della viabilità». Non resta, a questo punto, che attendere con le dita incrociate.