Se il bar è chiuso l'aperitivo in piazza diventa sociale
l’associazione Amici della Montagna ha deciso di continuare quella che ormai è una consuetudine quotidiana trasferendola all’aperto. E' bastato il cassone di un'apecar da imbandire come una vera e propria tavola, qualche prelibatezza da sgranocchiare, una bottiglia di vino e la voglia di ritrovarsi.
Se il bar è chiuso l'aperitivo in piazza diventa sociale a Castelnuovo Nigra.
Se il bar è chiuso ...
Aperitivo sociale, momento di convivialità, quattro chiacchiere tra amici: lo si chiami come si vuole, ma per la comunità di Castelnuovo Nigra quello delle 11.30 rappresenta un appuntamento essenziale e irrinunciabile. Tanto che, con la chiusura per ferie del bar Morgana, storico punto di ritrovo, l’associazione Amici della Montagna ha deciso di continuare quella che ormai è una consuetudine quotidiana trasferendola all’aperto, in piazza. Nessuna difficoltà: basta il cassone di un apecar (messa gentilmente a disposizione da Gianni Bertotti) da imbandire come una vera e propria tavola, qualche prelibatezza da sgranocchiare, una bottiglia di vino e la voglia di ritrovarsi.
Spritz e salame
Qualcuno porta del salame, qualcuno dello spritz, qualcun altro toma o acciughe, poi sul ripiano improvvisato si condivide tutto il bendidio con chi passando da quelle parti vuole prendersi una breve pausa dal lavoro, fare un brindisi o scambiare amichevolmente opinioni sugli ultimi fatti di cronaca o argomenti di attualità. Ad assistervi, è una scena «idilliaca», e non si può fare a meno di pensare che un’iniziativa del genere sia possibile solo nel profondo Canavese, quello che in qualche modo lotta ogni giorno contro lo sradicamento, lo spopolamento e lo sgretolamento delle comunità, lati oscuri di una post-modernità che tutto travolge.
Chi partecipa a questo «rinfresco» comunitario (tra cui, venerdì scorso, oltre agli Amici della Montagna c’erano anche rappresentanti dello Spi-Gcil Alto Canavese - sostenitori del sodalizio - e il parroco di Castelnuovo don Angelo, ormai un habitué) è consapevole di stare a suo modo combattendo una battaglia e della valenza sociale di tali incontri. «Alla base, comunque, c’è un’amicizia di lunga data tra tutti noi - spiega il presidente degli Amici della Montagna Marco Rolando -: In un piccolo paese come Castelnuovo Nigra, questi momenti di convivialità sono importanti, per di più vissuti all’aperto con di fronte lo splendido panorama della Valle Sacra.
Appuntamento gradito
Si tratta di un appuntamento gradito non solo dai residenti a Castelnuovo, ma anche da persone dei paesi limitrofi che vi si uniscono ogni giorno». Tra i più fervidi sostenitori dell’iniziativa c’è Alfredo Ghella, segretario della Lega Spi Cgil Ivrea: «Questi piccoli comuni stanno diventando ormai dei “villaggi” - afferma - dove bisogna difendere la partecipazione e la comunità. In che modo? Beh, con la presenza di bar, negozi, poste, e anche della chiesa, perché la parrocchia è un centro di comunità molto importante. Così, il bar di Morgana non è solo un esercizio ma un punto di riferimento per la vita comunitaria, e qui oggi ci sono le persone che rappresentano la tenuta sociale del paese. Senza il concetto di comunità, il paese muore. E il sindacato non può che essere presente anche in questi frangenti». Parole cui fanno eco quelle della responsabile Cgil Alto Canavese Angelica Liotine e del segretario della Lega 33 Cgil Alto Canavese Alfredo Lucco Castello, che danno anche un’anticipazione: «Gli Amici della Montagna sono stati individuati come una delle tra associazioni (insieme a Terra Mia di Castellamonte e Pietra su Pietra di Frassinetto, a cui a ottobre andrà il Bugia Nen, il riconoscimento che ogni anno consegniamo come Spi-Cgil a realtà che si distinguono per l’impegno nella valorizzazione del territorio».
L’associazione Amici della Montagna è stata fondata nel 1982 e conta oggi più di 200 iscritti che, oltre ad attività sociali, si dedicano anche alla difesa della flora e della fauna locali e gestiscono il rifugio Fornetto sotto la punta Verzel.