Pont Canavese

Tristezza e nostalgia per la chiusura della Rsa pontese

Chi ha un suo caro presso la Rsa pontese rimpiange già l’alta qualità del servizio fornito ai malati e agli anziani

Tristezza e nostalgia per la chiusura della Rsa pontese
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Tristezza e nostalgia per la chiusura della Rsa pontese: i cittadini affidano il loro stato d'animo ai social in merito alla fine imminente della struttura.

Tristezza e nostalgia per la chiusura della Rsa pontese

Non solo politica ed amministrazione, ma soprattutto nostalgia e sconcerto tra gli abitanti di Pont per il futuro prossimo della casa di riposo del paese. I cittadini i loro commenti li hanno affidati anche ai social, dove viene ripercorsa la storia di un sistema sanitario che non esiste più, in cui ogni comune aveva il suo ospedale, Pont compreso. Poi i paesi si spopolano e le esigenze cambiano, fino a che la struttura non diventa una casa di riposo, anch’essa destinata ad una fine vicina. C’è chi nel vecchio ospedale pontese ha fatto nascere i propri figli e poi ha affidato i genitori anziani alle cure degli operatori sanitari della Rsa, certi che il comune denominatore della struttura sanitaria sono sempre stati la qualità delle cure e la professionalità di chi vi lavora. Al momento è in atto un trasferimento graduale degli ospiti e del personale della casa di riposo e per chi ha i propri cari affidati a questo luogo, in vista della chiusura definitiva prevista per il prossimo 10 dicembre, è ora di dire grazie a chi ha lavorato a lungo per il mantenimento di questo posto.

Il pensiero dei cittadini

Tra questi c’è Anna Maria Marchiando, che affida il suo pensiero ai social: «Questo non è l'ennesimo post di recriminazioni sulla chiusura dell'RSA, i giochi dei burattinai sono ormai fatti e tutte le parole conseguenti sono fuffa. Questo è un post di ringraziamento. Un ringraziamento da una parente di un'assistita che in un lunedì di sole ha dovuto fare lo spostamento di residenza. Il ringraziamento non è solo sintomo di educazione, ma un atto doveroso per chi ha saputo preparare una donna a questo enorme cambiamento all’età di 81 anni in modo tale che, mentre saliva sull'auto, sorrideva a una nuova avventura con la segreta speranza di poter un giorno tornare. Il mio grazie va a tutti, dall'amministrazione di Patrizia e Morena, che nonostante gli occhi velati non facevano che sorridere, agli infermieri, alle Oss, alle ausiliarie, al personale di cucina e lavanderia, fino all'ultimo operatore che ha accompagnato mia cugina e continuerà ad accompagnare gli ultimi ospiti rimasti con una professionalità, un rispetto ed una dignità che al giorno d'oggi non si trovano così facilmente. La parola chiave è «dignità»: un pezzo di storia di Pont sta morendo, ma tutti voi che lavorate lì dentro lo state facendo con la dignità che la stessa struttura (e le sue mura, pregne di ricordi) merita... Quindi un plauso a chi è lì, sulla trincea di una Waterloo voluta da altri a schivare ed assorbire i colpi con la risolutezza di aver fatto tutto e anche di più. Abbiate lo sguardo fiero di chi è nel giusto e il mio augurio (da persona e collega ) è che possiate portare la vostra professionalità in un altro luogo di lavoro, che potrà solo ritenersi fortunato di avere nella sua équipe persone come voi. Buona vita e buon lavoro. Grazie».

Il commento dell'ex sindaco Paolo Coppo

«Si sapeva della chiusura nel dicembre 2021 dall’estate dell’anno prima»: esordisce così l’ex sindaco Paolo Coppo (nella foto) parlando dell’imminente fine della Rsa pontese. «Nell’assemblea del Ciss38 dell’estate 2020 era stato detto che la convenzione con l’Asl To4, in scadenza a dicembre 2021, non sarebbe stata rinnovata. L’amministrazione uscente, appena prima delle elezioni, non poteva occuparsi della questione a causa dei limiti alle attività previsti dalla legge, per cui, al contrario di quanto più volte affermato, la competenza era dell’amministrazione che avrebbe vinto le elezioni a distanza di due mesi. Nel verbale di consegna per il cambio di amministrazione il problema era stato ben evidenziato ed illustrato al sindaco Bruno Riva, ribadendo quanto fosse urgente occuparsi della questione. E’ un anno dopo, con il consiglio dell’8 ottobre scorso che, per la prima volta, l’argomento viene richiamato in consiglio segnalando che “erano stati fatti degli incontri”. Tuttavia, quando la minoranza ha chiesto di poter visionare gli atti degli incontri avvenuti durante l’anno su questa tematica e la corrispondenza con gli altri enti interessati, un mese dopo ci è stata data traccia di una sola lettera all’Asl datata ottobre 2021. E’ incredibile che in un anno, pur essendo la nuova amministrazione a conoscenza della difficile situazione, non ci sia nulla di formale e di scritto in merito agli incontri che ci è stato detto esser avvenuti, ma solo chiacchiere come quelle che normalmente si fanno nelle piazze. Se uno volesse pensar male, avrebbe tutti gli elementi per farlo».

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