Troppo indifferenziato: multato il Consorzio di Bacino
Ma pagheranno solo i Comuni che hanno "sforato"
Troppo indifferenziato: multato il Consorzio di Bacino 16. Ne fanno parte, tra gli altri, i Comuni di San Benigno, Volpiano, Leini, Lombardore, Borgaro e Mappano e Caselle.
Troppo indifferenziato
Non solo il Consorzio Canavesano Ambiente: anche al Consorzio di Bacino 16 - che comprende 31 comuni tra cui San Benigno, Lombardore, Volpiano e Leini, Mappano, Borgaro e Caselle - è stata notificata una sanzione da parte di Città Metropolitana per il superamento, nel 2021, dei limiti relativi alla produzione procapite di rifiuto indifferenziato. Lo sforamento non è esagerato (182 kg per abitante in un anno anziché 159 kg come da normativa) ma abbastanza ampio da condannare il Consorzio al pagamento di 22.424 euro. Ora per il CB 16 si tratta di capire, da un lato, come distribuire il versamento di tale somma tra i comuni coinvolti e, dall’altro, quali misure mettere in campo per evitare di essere sanzionati nuovamente in futuro. Posto che, sulla base dei dati relativi agli ultimi due anni, la stessa multa arriverà anche per il 2022 e il 2023.
Quali sono i Comuni meno virtuosi
«La media in riferimento alla quale si viene sanzionati è quella consortile - spiega Alessandro Casotti, Responsabile Gestione Servizi Ambientali del Consorzio di Bacino 16 - Chiaramente, però, ogni singolo Comune viene analizzato, e quelli virtuosi non sono interessati dalla sanzione; la ripartizione avviene solo tra i comuni che non hanno rispettato il parametro regionale. Tuttavia non abbiamo ancora stabilito la ratio di tale ripartizione, che dipenderà dalle decisioni “politiche del Consorzio. Sicuramente quello che si può dire è che i comuni meno virtuosi, tranne un paio di eccezioni, sono quelli più popolosi». Quali possono essere, quindi, le strategie del Consorzio per “mettersi in regola” nei prossimi anni? «Tutte le azioni che permettano di ridurre al minimo sindacale la frazione indifferenziata - risponde Casotti -, come la raccolta quindicinale (già in vigore in 24 comuni su 31, ndr.) dell’RSU (Rifiuto Solido Urbano, il cosidetto “nero”, ndr.)».
Il caso San Benigno
A San Benigno (che, peraltro, tra i comuni sopra citati è l’unico a rientrare nei limiti regionali, con un volume annuo procapite di indifferenziato pari a 145 Kg nel 2021 e 136 Kg nel 2022) proprio il passaggio, dall’1 febbraio, al ritiro del nero ogni due settimane ha suscitato polemiche tra la popolazione. «Evidentemente tale decisione mira anche ad evitare di incorrere in multe come quella appena arrivata al Consorzio», precisa il sindaco Alberto Graffino. Non solo: «Dato che gran parte del costo del servizio, e quindi della Tari, è rappresentato dai chilogrammi di indifferenziato che vengono raccolti sul territorio comunale, è chiaro che più si differenzia e meno pagheremo tutti», specifica il primo cittadino. Il quale assicura anche che la Seta (società che gestisce il servizio) ha selezionato una serie di utenze per cui il passaggio continuerà ad essere settimanale per ragioni di necessità (alcune aziende, la Casa di Riposo, ecc.). Ma i cambiamenti non finiscono qui. «Abbiamo ottenuto con il Consorzio di Bacino di poter raddoppiare il tempo di lavoro (da 3 a 6 giorni alla settimana) dell’operatore Seta che pulisce il paese, a cui è stata data indicazione di curare sì con maggior cadenza Ricetto, centro storico e luoghi aggregativi, ma inserendo nei passaggi anche aree che non erano mai state prese in considerazione prima, cioè le zone più periferiche - aggiunge il sindaco -. Questo per non dimenticare nessuno e far sentire a tutti i cittadini la presenza della pubblica amministrazione. Abbiamo anche preteso che ad effettuare i passaggi sia sempre lo stesso operatore perché riteniamo che ciò migliori la qualità del servizio».