Troppo pochi fedeli per scaldare l’abbazia e la Messa si sposta nella chiesa minore
Dalla prima domenica di Avvento, il 1° dicembre, la funzione principale viene quindi celebrata nella chiesetta minore, dove, per un semplice gioco di proporzioni, il celebrante ha quantomeno la soddisfazione di vedere la navata nuovamente piena
Troppo pochi fedeli per scaldare l’abbazia e la Messa si sposta nella chiesa minore. Dalla prima domenica di Avvento, il 1° dicembre, la funzione principale viene quindi celebrata nella chiesetta minore, dove, per un semplice gioco di proporzioni, il celebrante ha quantomeno la soddisfazione di vedere la navata nuovamente piena.
Troppo pochi fedeli per scaldare l’abbazia
«Dio è morto» scriveva nel 1882 il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, con ciò esprimendo non tanto una dichiarazione di ateismo quanto la presa d’atto della sempre più compiuta secolarizzazione della società, che non fa più della religione un suo principio e valore fondamentale. Magari il motto nietzschiano è tornato in mente a qualche sanbenignese nel vedere la messa domenicale delle 11.15 spostata, per la stagione invernale, dalla grande Abbazia di Fruttuaria alla vicina e più piccola chiesa di Santa Croce.
La Messa si sposta nella chiesa minore, in Santa Croce
Una scelta motivata innanzitutto dalla volontà di risparmiare sul riscaldamento (che, nella basilica settecentesca, comporta spese notevoli) in un momento in cui, com’è noto, le casse parrocchiali sono in sofferenza. Ma c’è anche una seconda circostanza che ha convinto l’abate-parroco don Mario Viano a prendere una decisione così poco “usuale”: negli ultimi tempi era sempre più ridotto il numero dei fedeli che partecipano alla liturgia della domenica mattina, tanto che, spesso - salvo festività o ricorrenze particolari come Natale, Pasqua, Comunioni e Cresime -, si faticava a coprire anche solo un sesto dei posti a sedere in abbazia (600 in totale). Dalla prima domenica di Avvento, il 1° dicembre, la funzione principale viene quindi celebrata nella chiesetta minore, dove, per un semplice gioco di proporzioni, il celebrante ha quantomeno la soddisfazione di vedere la navata nuovamente piena; ovviamente, ha rassicurato l’abate, per le messe più importanti si tornerà a Fruttuaria.
I tempi che cambiano...
Certo, situazioni di questo tipo non possono che suscitare una serie di riflessioni sul nostro tempo. Chi è credente e praticante deve probabilmente rassegnarsi all’idea di una Chiesa (almeno in Europa e Occidente) sempre più marginale anche nelle piccole realtà di provincia, persino in un paese che ha fatto la storia della cristianità come San Benigno. Forse aveva ragione Joseph Ratzinger quando, molti anni di prima di diventare Papa, profetizzava l’avvento in futuro di un cristianesimo «di minoranza», quasi catacombale, come la chiesa delle origini, fatta di pochi fedeli che continueranno a ritrovarsi dove possibile. Magari in luoghi meno appariscenti, e più intimi, come la chiesa di Santa Croce.