Volpiano

Un ex dipendente Arihant: «Ora è tardi per protestare»

Intanto prosegue a tempo indeterminato il presidio di fronte allo stabilimento

Un ex dipendente Arihant: «Ora è tardi per protestare»
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Un ex dipendente Arihant racconta una situazione fallimentare annunciata da tempo con linee di produzione smontate e ditta di pulizie lasciata a casa: «Protestare ora non ha più senso»

Un ex dipendente Arihant

La notizia della messa in liquidazione dell’azienda volpianese Arihant, ex Karcher, con 85 lavoratori lasciati in strada senza impiego e senza prospettive, è stata accolta con un certo stupore sul territorio. C’è però anche chi, avendo capito che aria stesse tirando in ditta, è riuscito appena in tempo a sfuggire al tunnel dei licenziamenti. «I problemi della Arihant sono evidenti da tempo, per chi voleva vederli - racconta un ex dipendente, che ha lasciato l’azienda a febbraio, avendo subodorato la situazione - Che si sarebbe arrivati alla chiusura definitiva lo si sapeva: da mesi si stavano smontando tutte le linee, senza nessun tipo di garanzia per i lavoratori. Nell’ultimo periodo la ditta non poteva nemmeno più permettersi di pagare l’azienda delle pulizie, così è stato chiesto agli operai in cassa integrazione se volessero svolgere quelle mansioni: alcuni hanno accettato, ma alla fine nemmeno loro sono stati pagati».

Un processo in atto da tempo

Il processo, spiega insomma l’ex dipendente, era in atto già da tempo, senza che si sia fatto nulla di concreto per fermarlo: «La Arihant è un’azienda che si è spenta piano piano, nel silenzio di tutti». E la critica non risparmia nemmeno gli ex colleghi e i sindacati: «Protestare ora serve a poco, ormai la frittata è fatta: bisognava protestare quando aveva ancora un senso farlo».

Prosegue il presidio dei lavoratori

Intanto, però, prosegue a tempo indeterminato il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento dell’ex Karcher, e anche il lavoro dei sindacati in sinergia con le istituzioni. «Dall’incontro con il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli è emerso che un tavolo verrà aperto in Regione - spiega Francesco Messano, sindacalista Uilm - Negli ultimi giorni, inoltre, c’è stata una visita in azienda da parte di potenziali clienti che potrebbero essere interessati allo stabilimento per riconvertire la produzione. Ne parleremo con l’ormai ex proprietario della società per capire meglio di che si tratta. L’incontro in Regione si svolgerà invece il 24 maggio: lì parleremo anche di questo possibile acquisto per comprendere se può avere degli esiti positivi o si tratta solo di fumo».

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