Una targa per ricordare Tchou ideatore nel 1959 dell’Elea 9003
Centenario di Mario Tchou
Ivrea celebra il centenario dalla nascita di Mario Tchou, ingegnere a capo del Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti, che nel 1959 diede forma all’ELEA9003. Sulla facciata del Laboratorio-Museo Tecnologic@mente, in via Di Vittorio, in piena zona UNESCO, è stata posta una targa in suo ricordo. Grazie al sostegno di Roberto Olivetti, Tchou portò a compimento la costruzione di uno dei primissimi elaboratori elettronici al mondo completamente a transistor.
La celebrazione
Giuseppe Rao, presidente dell’associazione Ivrea a Roma, sintetizza così l’evento: «Abbiamo voluto celebrare i 100 anni della nascita di Mario Tchou e con lui gli uomini che hanno lavorato a quella grande impresa che è stata l’Elea9003 perché rimanga a memoria di un Paese e di un’azienda che aveva conquistato la leadership mondiale nelle tecnologie di frontiera».
Premio Roberto Olivetti-Mario Tchou
Durante l’evento, è stato consegnato il premio Roberto Olivetti-Mario Tchou a Emanuela Giulietti, direttrice del Laboratorio-Museo Tecnologic@mente. Nella motivazione del premio si legge: «Ha progettato decine e decine di laboratori digitali, seguendo la filosofia olivettiana delle due culture: quella tecnologica e scientifica e quella umanistica».
Interventi e progetti
Sabato 29, Ivrea ha ospitato un’intensa giornata di relazioni ed interventi nella sede della Fondazione Capellaro. Tra i partecipanti: Alessandro Giglio Vigna, Matteo Chiantore, Maurizio Marrone, Franco Filippazzi, Andrea Tendola, Gaetano di Tondo, Matteo Olivetti, Stefano Zordan, Fabio Gadducci, Simona Casonato, Massimo Banzi e Tino Cornaglia.
È stato presentato il «Progetto Mario Tchou rivive con l’AI» e la modellazione 3D (in collaborazione con Arduino) di Enrico Beneventura. Inoltre, in collegamento video con l’Istituto Statale «Enrico Fermi» di Bibbiena (AR), è stato mostrato l’unico esemplare funzionante di Olivetti Elea 9003.
L’intervento del sindaco Chiantore
Il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, ha sottolineato: «Il significato di questa cerimonia nella nostra città non è soltanto per un uomo che ha concorso con le sue capacità a costruire la storia di un periodo importantissimo. Oggi abbiamo celebrato il talento perché questa era la parola d’ordine della vision di Adriano Olivetti: valorizzare il talento delle persone e questo valeva nella scelta dei collaboratori».
Le parole del presidente delle Spille d’Oro Olivetti
Per Matteo Olivetti, presidente delle Spille d’Oro Olivetti, il significato dell’iniziativa va oltre: «Per me è stato molto importante intervenire in questa occasione perché voglio che la memoria storica di Olivetti venga trasmessa alle nuove generazioni. È importante parlare ai giovani del futuro utilizzando le memorie delle persone».