Variante Lombardore-Salassa, un tavolo per discutere di compensazione del danno aziendale e mitigazione dell’impatto ambientale
Disponibile un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di 25 milioni, ma il costo del primo lotto è di 32milioni
Variante Lombardore-Salassa: Città Metropolitana e Coldiretti per una progettazione che rispetti ambiente e funzione delle aziende agricole.
Variante Lombardore-Salassa
Prosegue in modo costruttivo il confronto tra la Città metropolitana e Coldiretti Torino sul progetto della Variante Lombardore-Salassa alla 460, elaborato grazie ad un finanziamento che la Città metropolitana ha ottenuto dalla Regione Piemonte per l’adeguamento di un progetto già esistente.
Incontro fra le istituzioni
Entro fine anno la Città metropolitana pubblicherà un bando di gara per la progettazione definitiva (ora fattibilità tecnico-economica, secondo la definizione prevista nel nuovo Codice dei Contratti) del primo lotto, finalizzato all’avvio di una procedura di appalto integrato per l’esecuzione dell’opera. Il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha avuto nella mattinata di lunedì 25 settembre un incontro con il Presidente e il Direttore di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici e Andrea Repossini, con il Segretario della Coldiretti per la zona di Ciriè, Pier Mario Barbero, e con una delegazione di tecnici e funzionari dell’organizzazione di categoria. Nella riunione sono state affrontate le soluzioni tecniche che potranno limitare l’impatto ambientale ed economico della Variante sulle aziende agricole interessate dal tracciato.
Finanziamento da 25 milioni ma ne mancano 7
Il Vicesindaco Suppo ha confermato che è ora disponibile un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di 25 milioni per il primo lotto della Variante, che sarà erogato per il tramite della Regione Piemonte alla Città metropolitana di Torino. Con il Ministero e la Regione, ha annunciato Suppo, dovrà essere avviata un’interlocuzione per ottenere un incremento del finanziamento di ulteriori 7 milioni, per coprire l’importo del nuovo quadro economico dell’opera, lievitato a 32 milioni a seguito del rincaro dei materiali.
Compensazione del danno aziendale e mitigazione dell’impatto ambientale
La Città metropolitana, ha spiegato Suppo, ritiene opportuno l’avvio di un tavolo tecnico con la Regione Piemonte, al fine di impostare un’adeguata compensazione del danno aziendale alle aziende agricole che si vedranno espropriare particelle di terreno e per venire incontro alle richieste di modifica del tracciato e mitigazione dell’impatto ambientale ed economico presentate dalla Coldiretti Il Presidente Mecca Cici ha ribadito l’esigenza delle aziende associate interessate dal tracciato di avere certezze sulle caratteristiche e sull’impatto che la nuova strada in progettazione avrà sui suoli fertili e sul reticolo idrografico ad uso irriguo e con funzioni drenanti delle precipitazioni. Le osservazioni presentate da Coldiretti Torino, già esaminate e in parte accolte in fase di aggiornamento dell’attuale fase progettuale, saranno oggetto nelle prossime settimane di ulteriori approfondimenti tecnici. Tali osservazioni sono finalizzate alla limitazione del consumo di suolo e alla salvaguardia della struttura fondiaria e dell’integrità produttiva delle aziende associate. Coldiretti e Città metropolitana concordano sulla necessità di risolvere le questioni tecniche ancora sul tavolo nella prospettiva della stipula di un protocollo d’intesa con la Regione Piemonte, che tenga conto delle esigenze di miglioramento della viabilità e di tutela dell’ambiente e dell’attività agricola.
Tra gli aspetti tecnici ancora da approfondire per accogliere le richieste di modifica del progetto iniziale presentate dalla Coldiretti vi è l’eventuale spostamento di un traliccio dell’alta tensione, che dovrà essere oggetto di un confronto con il gestore della rete elettrica. A seguito della dismissione del poligono militare delle Vaude, Città metropolitana e Coldiretti ritengono che sia opportuno verificare la possibilità di una compensazione ambientale ed economica, che consista nella messa a disposizione delle aziende agricole di terreni attualmente incolti, che si estendono su circa 350 ettari.