Vendemmia 2024, pessima annata per i vignaioli canavesani
Parla Antonino Iuculano Mamao, sindaco di Cuceglio e viticoltore proprietario della Tenuta Roletto
Vendemmia 2024, per Antonino Iuculano Mamao, viticoltore e sindaco di Cuceglio, i vignaioli canavesani stanno affrontando una vera e propria crisi.
Vendemmia 2024
«Inutile girarci attorno: quest’anno i viticoltori canavesani stanno affrontando una crisi». Va dritto al punto Antonino Iuculano Mamao, proprietario della Tenuta Roletto di Cuceglio (paese di cui è anche sindaco), interpellato da Il Canavese circa l’andamento della vendemmia appena iniziata. «Bisogna accettare la realtà anche quando non è piacevole, non serve raccontare che tutto vada bene. E il 2024 purtroppo è stato ed è un anno negativo - afferma il viticoltore -, perché si è verificata una serie di avvenimenti avversi. Penso innanzitutto alla notte tra il 24 e il 25 aprile, quando un drastico calo di temperature ha comportato il gelo dei vigneti cosiddetti “a spalliera”, portando via una produzione immensa». Una sorte diversa, spiega Iuculano, è toccata alla «pergola» canavesana, la quale essendo più alta ha patito di meno il fenomeno: «In quel tipo di vitigni ha gelato solo la parte più bassa della pianta. In quel caso almeno il prodotto c’è, sebbene in quantità molto inferiori ad altre annate. La soluzione per alcuni avrebbe potuto essere l’accensione di grossi focolai come avviene in alcune aree del nord Europa, ma si tratta di un’operazione complicata per molti agricoltori».
Perdite ingenti
Il cucegliese conferma poi quanto comunicato anche dalla Coldiretti: «L’uva è bellissima e sana, ma è poca e di poche varietà». Ad aggravare un quadro già complicato si sono aggiunte poi alcune malattie delle vigne, e qui Iuculano punta il dito anche contro le mancanze di alcuni viticoltori: «I trattamenti per contrastare le patologie vanno fatti o il mattino presto o la sera tardi. Se vengono fatti a metà giornata, il caldo eccessivo vaporizza istantaneamente il liquido del trattamento, che quasi non arriva neanche alle foglie. Bisogna intervenire al momento opportuno. Sia come sia, la mia impressione è che, quest’anno, il 90% degli agricoltori non riuscirà a raccogliere». E se gli si chiede di quantificare le perdite, il sindaco risponde: «Ci sono vignaioli che non raccoglieranno i 100 chili, e che in passato facevano dai 10 ai 30 quintali. E quella poca uva che si avrà a disposizione sarà carissima. Noi, che in media raccogliamo 4.000 quintali, se quest’anno ne facciamo 1.000 saremo già contenti. Ora dobbiamo prepararci perché tra un mese e mezzo comincia la potatura, fondamentale per l’esito della prossima annata. Poi ovviamente ci saranno le eccezioni e produttori che anche quest’anno per qualche condizione particolare sono riusciti ad avere un buon raccolto, ma si tratta di casi isolati».
In Canavese ancora non si riesce a fare squadra
Il discorso di Iuculano, in conclusione, vira su un tema dolente e molto ampio: «A prescindere dalla pessima annata, in Canavese dovremmo imparare a valorizzare i nostri prodotti. Bisognerebbe prendere esempio dalla Valle d’Aosta, che prima di tutto punta su ciò che produce “in casa” e poi su ciò che viene dall’esterno. Qui in Canavese, da questo punto di vista, non riusciamo ancora a fare squadra. E dire che le eccellenze le abbiamo eccome».