1° Nucleo Elicotteri Carabinieri

Volpiano, chiusura del NEC: a che punto siamo

Le reazioni della politica locale e nazionale

Volpiano, chiusura del NEC: a che punto siamo
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Volpiano, chiusura del NEC: a che punto siamo

L'USIC denuncia la chiusura del NEC

Il 1° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano – nato a Torino nel 1966, chiamato così dal 1972 e trasferito nell’attuale sede nel 1983 – è a rischio chiusura? A lanciare l’allarme è stato per primo Leonardo Silvestri, segretario regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri. In una lunga lettera indirizzata al comando generale dei Carabinieri e al comando della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Silvestri ha espresso preoccupazione per la possibile chiusura di un presidio strategico, che copre non solo tutto il Piemonte ma anche la Valle d’Aosta, con le conseguenze che «tale decisione comporterà sul fronte della sicurezza, anche in considerazione del fatto che non sono presenti altri analoghi reparti di altre forze di polizia». Secondo quanto sappiamo, il NEC sarà riorganizzato dal Raggruppamento Aeromobili Carabinieri (RAC) da cui dipende.

Il problema maltempo

Il violento nubifragio abbattutosi nel mese di giugno in Valle d’Aosta e su molte zone del Canavese ha aumentato le preoccupazioni per la perdita di uno strumento di salvaguardia fondamentale per il territorio non solo canavesano. Per fronteggiare l’emergenza, infatti, erano stati inviati da Pisa e da Bergamo due elicotteri, costretti per la distanza ad almeno una tappa intermedia per il rifornimento di carburante. «È impensabile – commenta Silvestri – che il supporto aereo, soprattutto in una situazione di emergenza per la popolazione, debba giungere da Pisa e da Bergamo, impiegando varie ore di volo solo per giungere sul luogo. È inverosimile pensare che un elicottero proveniente da altra regione possa bastare a far sgomberare in emergenza gli sfollati che hanno rischiato la propria vita e che necessitavano dei soccorsi in tempi brevissimi».

L'allarme delle famiglie

La decisione di chiuderlo ricade negativamente anche sul personale del Nucleo. «Ci risulta – denuncia Silvestri – che dal mese di luglio 2022 il personale del NEC di Volpiano sia stato escluso da qualsiasi attività e sia rimasto inoperativo per quasi tutto questo periodo, restando senza neppure un elicottero ed escluso da ogni attività addestrativa». E questa incertezza preoccupa molte famiglie: «È evidente – afferma il segretario regionale – come tale situazione abbia prodotto profonda mortificazione e mancanza di serenità, sia in ambito professionale che a livello famigliare, perché la paventata chiusura del NEC di Volpiano – in assenza di altre notizie – lascia intere famiglie appese ad un filo in attesa di conoscere il proprio destino senza nessuna possibilità di interagire o anche solo di prospettare le proprie necessità».

Le reazioni della politica locale

Il primo a prendere posizione, interpretando le posizioni della maggioranza di Uniti per Volpiano, è stato il sindaco Giovanni Panichelli, che ha dichiarato: «Sono molto preoccupato per la situazione in essere perché la chiusura del NEC rappresenterebbe una grave perdita non solo per Volpiano, ma per tutta la Regione qualora non fosse ricollocato nella stessa. Il NEC è presente su Volpiano da oltre 40 anni e posso affermare che negli anni oramai è divenuto a pieno titolo parte integrante del nostro territorio. Spero quindi in una evoluzione positiva della vicenda nell’interesse dei volpianesi e più in generale di tutti i piemontesi». La preoccupazione è trasversale e trova d’accordo anche i gruppi di opposizione: «Per noi è un problema evidente – dichiara Mariagrazia Bigliotto –, riteniamo che il NEC debba essere funzionante. Ci rendiamo conto della sua importanza solo durante le emergenze. Il mio impegno sarà portare avanti la questione sia in Regione Piemonte che a Roma, dove lavoro due giorni alla settimana». La rappresentante del centrodestra ha assicurato anche l’impegno di Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «Un altro colpo per il territorio. La presenza del NEC è sempre stata un fiore all’occhiello», commenta Giuseppe Medaglia di Cambiamo Volpiano, il quale coglie l’occasione per auspicare l’intervento del Prefetto: «Chiediamo un incremento della presenza dei carabinieri sul territorio. La loro presenza permetterebbe una maggiore percezione della sicurezza da parte dei cittadini». Monica Camoletto chiede invece l’intervento della Regione. «È surreale – ha dichiarato la rappresentante di Gente di Volpiano – che per sopperire a delle mancanze venga chiuso un presidio regionale così importante. I tagli non dovrebbero mai riguardare la sicurezza».

L'interrogazione di Daniela Ruffino (Az) al ministro Crosetto

«Irrazionale ed incomprensibile chiudere il Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano. A scriverlo è la parlamentare piemontese di Azione Daniela Ruffino in un’interrogazione presentata, il 16 luglio, al ministro della Difesa Guido Crosetto. Per la deputata di Azione chiudere l’unico avamposto aereo del territorio «comporterebbe la perdita di un presidio situato al centro del nord-ovest del Paese, dove peraltro esistono già due aeroporti che potrebbero agevolmente accogliere le strutture del NEC e dei suoi Carabinieri. Né, tantomeno – continua Ruffino –, si può ritenere che altri NEC considerati "vicini" possano sopperire a tale chiusura, anche in considerazione della necessità per i velivoli provenienti dalle regioni limitrofe e operanti in Piemonte e Valle d’Aosta di sostare proprio a Volpiano durante lo svolgimento delle attività operative». Ruffino ritiene incomprensibile già la decisione di lasciare il NEC, dal luglio 2022, senza un elicottero operativo, che da due anni, infatti, risulterebbe fermo a Pratica di Mare per la revisione. L’ultima ondata di maltempo, che ha imposto per il soccorso l’arrivo di mezzi da Pisa e da Bergamo, ha reso evidente – scrive Ruffino – «come tale situazione renda maggiormente gravosi gli interventi operativi in caso di emergenza». A ciò – continua l’interrogazione – «si aggiunge lo stato di grande incertezza riguardo al proprio futuro lavorativo in cui si trova il personale, escluso da attività addestrative, in attesa di capire cosa sarà del proprio lavoro e ancora senza risposte per l'impossibilità di un confronto con chi di competenza. Tutte considerazioni che suggeriscono quantomeno un’ulteriore e approfondita riflessione. Il ministro Crosetto, che ben conosce quel territorio, sono certa si adopererà per trovare una soluzione».

L'interrogazione di Alberto Avetta (Pd) al presidente Cirio

Dopo la parlamentare Daniela Ruffino, anche Alberto Avetta è intervenuto sul NEC. In una interrogazione il consigliere regionale del Pd ha chiesto alla giunta di Alberto Cirio, insediatasi il 22 luglio scorso, «se sia a conoscenza della situazione» e «se ed in che modo intenda intervenire per garantire al NEC di Volpiano la piena operatività». Avetta è tornato sugli episodi di maltempo di giugno che hanno richiesto l’intervento di elicotteri da altre città con “un costo di carburante ben maggiore per raggiungere l’obiettivo» che «allunga i tempi di intervento pregiudicandone l’efficacia». Il servizio volpianese – continua Avetta – «è particolarmente indispensabile per un territorio fragile come il nostro dove, storicamente, gli eventi atmosferici causano danni ingenti alle popolazioni» e «dovrebbe essere considerato un punto di riferimento per tutto il Nord-Ovest». Avetta ha, infine, ricordato all’esecutivo regionale, «il dovere politico di intervenire per salvaguardare, non solo a parole, la sicurezza e gli interessi dei tanti piemontesi che vivono in montagna e nelle aree interne».

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