a fine luglio

A Castellamonte un sopralluogo delle forze dell’ordine fa emergere una situazione di grande disagio sociale

Deiezioni umane e rifiuti in decomposizione. Ordinata la disinfezione di un alloggio privato

A Castellamonte un sopralluogo delle forze dell’ordine fa emergere una situazione di grande disagio sociale
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A Castellamonte un sopralluogo delle forze dell’ordine fa emergere una situazione di grande disagio sociale. Deiezioni umane e rifiuti in decomposizione. Ordinata la disinfezione di un alloggio privato.

Grande disagio sociale

A fine luglio gli agenti della Polizia Locale e i Carabinieri della stazione di Castellamonte durante un sopralluogo nell’alloggio di un condominio non molto distante dal centro della città hanno trovato urina e deiezioni umane cosparse sui pavimenti, cumuli di rifiuti (in parte in decomposizione), residui alimentari, mobili fatiscenti. Le forze dell’ordine sono intervenute in seguito alla segnalazione dell’amministratore dello stabile, allarmato dalla grave criticità abitativa e ambientale e dalle precarie e inadeguate condizioni igienico-sanitarie.

Degrado

E in effetti, il quadro che si sono trovati davanti i militari giunti per ispezionare l’appartamento in questione sarebbe stato fortemente «problematico» - per usare un eufemismo -, rilevando uno stato di degrado evidenziato non solo dai resti organici e dal cattivo odore di cui erano impregnati i locali ma anche dalla trascuratezza e dalla sporcizia della mobilia e dei sanitari. Una situazione d’emergenza cui il sindaco Pasquale Mazza ha risposto ordinando immediatamente l’inagibilità dell’abitazione e urgenti operazioni di pulizia e disinfezione della stessa «per la salute pubblica e privata anche degli altri condomini».

Intervento del Comune

Intervento cui non ha potuto provvedere in prima persona il proprietario dell’alloggio, in quanto ricoverato presso una struttura sanitaria del territorio, e di cui si è quindi fatto carico il Comune stesso che ha già provveduto ad affidare il servizio ad una ditta specializzata per una spesa complessiva di 1.850 euro, vietando peraltro l’accesso nei locali in questione, ad eccezione del personale qualificato, fino al completo ripristino delle condizioni igienico sanitarie. Come ha confermato il primo cittadino, che tuttavia per ovvie ragioni di privacy ha preferito mantenere il riserbo, dietro a questa vicenda vi sarebbe una situazione di grande disagio sociale. Fenomeno che, come aveva spiegato il consigliere delegato Alessandro Musso ad un recente incontro sul tema, a Castellamonte è in aumento e più diffuso di quanto si creda.

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