Altro Consiglio ricco di colpi di scena

A Pont l'assessore Reinaudo ha rassegnato le dimissioni

Lo stupore del primo cittadino Bruno Riva: "Non me lo aspettavo e non ero stato avvisato di nulla".

A Pont l'assessore Reinaudo ha rassegnato le dimissioni
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Ennesimo Consiglio comunale che ha riservato sorprese. A Pont l'assessore Reinaudo ha rassegnato le dimissioni.

A Pont l'assessore Reinaudo ha rassegnato le dimissioni

Colpo di scena in Consiglio comunale: l'assessore Eugenio Reinaudo ha rassegnato le dimissioni. L'annuncio è arrivato proprio in apertura della seduta di giovedì scorso, 15 luglio, piombando come un fulmine a ciel sereno, spiazzante ed inatteso, sulla maggioranza guidata dal sindaco Bruno Riva, insediatasi da meno di un anno in Municipio.

Le motivazioni

Reinaudo ha motivato la decisione con una lunga dichiarazione, in cui ha puntato il dito soprattutto contro il primo cittadino. «Dopo quasi un anno di esperienza amministrativa – ha affermato l’assessore dimissionario – ho fatto alcune importanti riflessioni. Da sempre mi sono dedicato con passione al volontariato, ultimo in ordine di tempo l’aspetto socio-amministrativo. Essere amministratore comunale è una forma di volontariato molto particolare, che porta a fare delle scelte non solo per noi stessi, ma per una comunità che per nessun motivo deve essere penalizzata. Nell’Amministrazione comunale che lei guida - ha puntualizzato rivolto a Riva - e della quale faccio parte rilevo l’assenza e l’eccessivo timore nella capacità di decisione e assunzione di responsabilità, come dovrebbe essere da parte del sindaco per non bloccare l’attività amministrativa. Inoltre, vedo insufficiente la sua presenza presso gli uffici, oltre all’incapacità di essere riferimento sicuro ed infondere certezze ad amministratori e funzionari, questo forse a causa degli impegni lavorativi e alle inesperienze amministrative che non riesce a superare per dare il necessario spazio alla complicata guida della macchina amministrativa. In ultimo i fatti segnalati dall’opposizione e contenuti nella richiesta di dimissioni presentata a tutti i componenti della maggioranza non sono stati smentiti e per un amministratore pubblico sono moralmente troppo scorretti per essere accettati o archiviati come attacchi personali. Per questo, sono venute meno le condizioni che mi permettevano di riconoscermi in questa maggioranza, nella quale avevo creduto, ma che vista all’opera è priva dell’esperienza e della guida necessaria per un paese come il nostro».

Riserve nei confronti del sindaco

«Nessun rancore e nulla contro la sua persona, Sindaco Riva, che stimo e continuerò a stimare – ha aggiunto l’ormai ex assessore - ma solo molte riserve nel ruolo di Sindaco che ricopre, a mio giudizio per le paure che ovunque trova e dalle quali non riesce a distogliersi. Non esistono più le condizioni per esercitare le deleghe che mi sono state assegnate. Pertanto continuerò ad avere come meta il bene del paese, ma seguendo una rotta diversa», ha proseguito Reinaudo, annunciando che porterà avanti il proprio mandato di consigliere in minoranza, ma che “Questo non vuol dire che andrò con la minoranza attuale”».

Lo stupore di Bruno Riva

Le dimissioni hanno suscitato stupore e sconcerto da parte del sindaco. «Non me lo aspettavo e non ero stato avvisato di nulla – ha replicato Riva – Avresti potuto dirmelo prima, anche telefonicamente. Accetto la tua decisione, ma non la condivido, perché potevi comunicarmelo. Sei hai colto dei momenti di indecisione forse sono sono dovuti alla freschezza amministrativa messa in campo, che era la caratteristica della nostra lista, nata per offrire un’opportunità di scelta al paese. E’ per questo che i pontesi ci hanno votati. Possono esserci state indecisioni, ma non c’è stata mai paura di nulla e di nessuno, anzi si è trattato spesso di un’eccessiva ricerca di correttezza».

Il primo cittadino replica alla richiesta delle dimissioni

In merito alle vicende personali e familiari per cui l’opposizione ha chiesto le sue dimissioni, Riva ha precisato che «Si tratta di cose private, che affronterò e che sto affrontando. Da maggio del 2020 ho ricevuto circa una quarantina di lettere dal mio Comune, che ha iniziato a controllarmi in modo eccessivo e ho sopportato in silenzio. Ho ricevuto segnalazioni tre giorni prima delle elezioni e subito un sopralluogo a dicembre, di cui ad oggi non conosco ancora il verbale per poter rispondere».

L’intervento di Coppo e Motto

«Quello che hai detto in sede ufficiale è scorretto» è intervenuto a questo punto l’ex primo cittadino Paolo Coppo, ora consigliere di minoranza, rilevando inoltre che «il paese è fermo». Pure il vice sindaco, Massimo Motto, ha preso la parola per dire la sua sulle dimissioni. «Come fondatore del gruppo che ha dato vita all’attuale maggioranza apprendo con profondo dolore e rammarico la tua decisione» ha detto a Reinaudo. Dopo questa clamorosa quanto inaspettata defezione, si apre adesso la partita della sostituzione in giunta dell’assessore dimissionario, che aveva in carico le deleghe a Protezione Civile, Illuminazione Pubblica, Servizi Socio Sanitari, Rapporti con Asl, Cimitero e Politiche Sociali.

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