Abala Lite dice addio al suo fondatore, è morto Giuseppe Valsavoia

Profondo cordoglio per la scomparsa di una persona dal cuore così grande.

Abala Lite dice addio al suo fondatore, è morto Giuseppe Valsavoia
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Giuseppe Valsavoia, fondatore di Abala Lite, si è spento nei giorni scorsi a causa di un mare incurabile.

Addio a Giuseppe Valsavoia, fondatore di Abala Lite

L’associazione Abala Lite ha perso il suo socio fondatore. Giovedì scorso, 24 gennaio, presso il tempio crematorio del cimitero di Mappano si sono tenute le esequie a Giuseppe Valsavoia, 72 anni. Un male incurabile l’ha strappato ad amici e al suo impegno sociale in favore delle popolazioni africane. Impegno nato negli anni ‘70 dall’esperienza sindacale alla Singer. All’interno dei capannoni di via Volpiano, nelle linee di produzione degli elettrodomestici per l’azienda americana aveva un ruolo di responsabilità. Era lui che stabiliva i tempi delle lavorazioni.

Il ricordo dell'amico Guerrino Babbini

«Le scelte di Pino, per la sua capacità di ascolto e il suo profondo senso di responsabilità – racconta l’amico ed ex-collega Guerrino Babbini – non venivano contestate né dagli operai né dall’azienda. Fiducia che si era meritato e che l’ha anche portato alla firma di iniziative di lotta quanto la proprietà decise di smobilitare e di indirizzare la propria produzione in altre aree». Un lungo braccio di ferro tra operai e direzione che portò alla nascita di esperienze “rivoluzionarie” come la nascita di Radio Singer, la seconda radio libera d’Italia.

Il progetto solidale in Africa

«Terminata la sua esperienza lavorativa – ricorda Babbini - Pino decise di andare ad abitare in una vecchia casa, in mezzo ai boschi. Ci invitò ad andare a vivere vicino a lui. Ma non avemmo il coraggio di lasciare tutto e di andare a stare in un luogo lontano da tutto e da tutti. Lì, in mezzo al bosco, inizò a fare l’apicultore. Passione che lo portò in Africa e, in particolare in Africa occidentale. Qui scoprì un mondo nuovo, un modo di vivere diverso che lo travolsero emotivamente. Ci coinvolse e ci incoraggiò a seguirlo. Ci disse che anche noi senza arte né parte potevamo essere utili. Che potevamo dare una mano e che avremmo avuto modo di metterci al servizio del prossimo. E così facemmo, con un po’ di incoscienza e tanto amore. Ora i suoi e i nostri amici di Abala Lite, sono ancora oggi in Guinea Bissau e ci raccontano le attività e l’avanzamento dei progetti che erano stati condivisi con Pino. Grazie a lui abbiamo scoperto cosa significhi la solidarietà e quale sia la vera ricchezza: non quella che si accumula ma quella che si distribuisce. Ciao Pino e grazie per la tua amicizia e per ciò che abbiamo avuto modo di condividere».

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