Accoltellati due fratelli: la lite per una giovane ragazza
Il pestaggio ripreso dai telefoni delle persone coinvolte: le immagini sono servite per chiarire la situazione.
Accoltellati due fratelli al termine di una resa di conti per la disputa di una fidanzatina di 15 anni.
Accoltellati due fratelli
Si contendono una ragazza e la lite sfocia in un accoltellamento. La violenta aggressione tra rivali e sfociata nel sangue è avvenuta giovedì scorso, in via Alfieri, angolo via Devià. Ad avere la peggio sono stati due fratelli leinicesi di 16 e 18 anni, entrambi feriti da tre fendenti. Alla base della colluttazione ci sono la gelosia e l’orgoglio. Due minorenni coetanei, uno di Leini e l’altro di Collegno, non curanti delle disposizioni sull’emergenza contagio Covid-19, si sono dati appuntamento nella traversa di via Torino, per risolvere, una volta per tutte, chi sarà il fidanzato di una ragazzina di 15 anni.
La trappola
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della locale stazione, il giovane contendente leinicese si sarebbe, però, presentato all’incontro con il fratello maggiore. Senza nemmeno iniziare la discussione i due si sarebbero avventati contro il giovane di Collegno, picchiandolo. I due, soddisfatti del raid, hanno ripreso la scena con i loro telefonini non aspettandosi, però, la violenta reazione del ferito. L’aggredito, seppur sanguinante, ha sfoderato un coltello a serramanico e si avventato contro i fratelli colpendoli, uno sulla coscia sinistra e sul braccio destro e l’altro al petto. I due, però, riescono a fermare l’accoltellatore e a togliergli di mano l’arma bianca.
A casa sanguinanti
I fratelli, sanguinanti, tornano a casa ma per non farsi accorgere dai genitori di quanto accaduto, gettano i vestiti in un cassonetto e, dopo essersi medicati, chiudono i tagli con dei cerotti. Troppo poco, però, per evitare che i genitori capiscano cos’è avvenuto e la mattina seguente chiamano i carabinieri. Questi, durante l’interrogatorio dei due ragazzi raccolgono versioni contrastanti. La vera ricostruzione di quanto realmente avvenuto emerge solo quando i militi sequestrano i telefonini ai due giovani che a quel punto spiegano come siano effettivamente andati i fatti e recuperano gli abiti sporchi di sangue e il coltello tolto al contendente.
Minacce via social
Dai profili Instagram e dai messaggi WhatsApp emergono anche gli sbeffeggi nei confronti del ragazzo di Collegno e il nome della ragazza contesa, una quindicenne leinicese. Mentre i due fratelli vengono portati all’ospedale di Ciriè e medicati con punti di sutura, i militi risalgono anche al nome del giovane giunto in città armato di coltello. Fermato per interrogarlo, durante il controllo i militi gli trovano addosso della sostanza stupefacente. Per questa ragione i carabinieri decidono di perquisire l’abitazione a Collegno.
Nei guai anche il padre
All’interno dell’alloggio i militi trovano una piantagione indoor di marijuana, con tanto di semi, lampade e fertilizzante. I carabinieri, mentre scoprono ciò che era celato in una stanza, si accorgono che padre e figlio si scambiano un qualcosa che poi capiranno essere hashish. Sul cellulare di entrambi gli uomini dell’Arma trovano contatti e recapiti telefonici di clienti. I militi, oltre a sequestrare tutta la droga, del peso complessivo di 400 grammi, arrestano il padre, M.T, 46 anni, per detenzione di stupefacenti e sfruttamento del minore per fini di spaccio. Il figlio, invece, è stato denunciato, così come i fratelli leinicesi per rissa aggravata e lesioni.