lutto nella comunità

Addio a don Daniele, l'ex parroco di Borgaro stroncato da un malore

Don Martini: «Nonostante il tempo limitato in cui è stato in città, ha lasciato un'impronta indelebile»

Addio a don Daniele, l'ex parroco di Borgaro stroncato da un malore
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Addio a don Daniele,  è stato parroco di Borgaro tra il 2014 e il 2015. Fu viceparroco a Ciriè dal 1998 e il 2000. Don Martini: «Nonostante il tempo limitato in cui è stato in città, ha lasciato un'impronta indelebile».

Addio a don Daniele

Addio a don Daniele, il fondatore dello sportello per il lavoro parrocchiale. Don Daniele Bortolussi è deceduto nella tarda serata di mercoledì 8 maggio, a 61 anni, all’ospedale Mauriziano di Torino, dov'era stato ricoverato per un malore improvviso. Nella comunità borgarese c'è grande cordoglio per il prete che ha guidato la Santi Cosma e Damiano per meno di un anno, da ottobre 2014 a giugno 2015 per, poi, spostarsi alla San Francesco di Sales a Torino, dov'era tuttora in carica. Una curiosità: all'inizio della sua carriera, nel biennio 1998-2000, è stato anche viceparroco nella parrocchiale di San Giovanni a Cirié.

Il ricordo di don Alessandro Martini

Così lo ricorda l'attuale parroco di Borgaro don Alessandro Martini: «Nonostante il tempo limitato in cui ha abitato in città, ha lasciato un'impronta indelebile. Il suo fiore all'occhiello è lo sportello per il lavoro a cui tanti, anche da fuori, si rivolgono per la metodologia con cui è portato avanti».

La carriera ecclesiastica

L'ingresso di don Daniele era avvenuto in un momento delicato. I fedeli avevano appena salutato don Osvaldo Maddaleno, colui che aveva tenuto a battesimo la chiesa di via Bertino, e don Giuseppe Ghirardo, straordinario animatore per la collettività di Borgaro. Don Daniele proveniva da Torino. Qui per dieci anni, dal 2004 al 2014, è stato direttore dell'Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro e, dal 2012 al 2015, membro della Commissione regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro. Nello stesso periodo ha guidato l’Opera diocesana Madonna dei Poveri – Città dei Ragazzi a Torino (2009-2014); oltre a essere componente del Consiglio della Fondazione “Don Mario Operti” (2004-2013), del Progetto Policoro Piemonte (2012-2018) e del Consiglio Pastorale diocesano (2002-2012). Con un curriculum così prestigioso, adattarsi alla “vita di campagna” sembrava quasi impossibile.

Il suo rapporto con la comunità

Ma le parole di don Alessandro tracciano un profilo molto diverso: «Ci siamo conosciuti dal 2004 in poi, quando ho assunto l'incarico d'assistente della Pastorale Giovanile. Insieme abbiamo portato avanti svariate iniziative, tra cui il progetto Periferie. Le sue maggiori qualità erano la mitezza e una capacità d'ascolto straordinaria. Quando sono diventato parroco di Borgaro, tre anni fa, è venuto alcune volte a trovarci. Del suo periodo pastorale ha lasciato una radiografia dettagliatissima della Parrocchia, annotando i punti di forza e di debolezza. Sicuramente ha preparato il terreno per i successori, trovandosi da solo ad amministrare e riorganizzare una realtà nuova. Prima di tutto ha coinvolto maggiormente i laici e la sua “eredità” si nota ancora oggi. Al fine di commemorarlo, ho invitato i fedeli a portarmi le testimonianze sulla sua persona. E' già pervenuto parecchio materiale e ne sono lieto perché vuol dire che è stato pastore gradito a molti».

L'ultimo saluto

Il funerale è stato celebrato sabato 11 maggio, nella chiesa di San Bernardino da Siena di Torino, da parte dell'arcivescovo Roberto Repole.

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