Ciclismo in lutto

Addio a Gianfranco Canevaro, vinto dal Covid

Il volpianese era riuscito ad entrare pure nel mondo dei «pro», vestendo i colori della mitica Carpano

Addio a Gianfranco Canevaro, vinto dal Covid
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Addio a Gianfranco Canevaro, vinto dal Covid-19.

Addio a Gianfranco Canevaro

Il mondo del ciclismo dice addio a Gianfranco Canevaro, vinto dal Covid-19. Nel suo pur breve (ma trionfante) passaggio nella disciplina delle due ruote ha comunque saputo lasciare un segno tangibile ed indimenticabile. Si tratta di Gianfranco Canevaro, settimese di origine ma che ha vissuto per gran parte della sua vita a Volpiano, atleta dotato di grinta, determinazione e forza, capace di conquistare una lunga sfilza di affermazioni nel suo periodo di militanza con il mitico Team Gios di Torino.

Le sue vittorie in carriera

Classe 1939, Gianfranco è mancato alla vigilia di Pasqua dopo aver perso, purtroppo, la corsa più difficile della sua vita, quella contro il Covid. A ricordarlo Emanuele De Zuanne, sindaco volpianese e genero di Canevaro. «Il ciclismo, insieme al lavoro ed alla famiglia, sono stati i capisaldi nell’esistenza di mio suocero. Le gare hanno caratterizzato la sua gioventù, anni nei quali si andava in bici prima per necessità, poi per diletto e sport». Nella categoria Junior il buon Canevaro di vittorie ne ha conquistate tante, pure al fianco di atleti che poi hanno continuato e sono diventati famosi.

Ricordando un campione

«Gareggiava con compagni e rivali del calibro di Zilioli, Balmamion e Martin, che erano tutti di quella fascia d’età. Aveva iniziato a fare gite, anche importanti nel chilometraggio, con gli amici e di lì aveva sviluppato la sua capacità di pedalare forte». Il volpianese era riuscito ad entrare pure nel mondo dei «pro», vestendo i colori della mitica Carpano. «Mio suocero però aveva capito che sulle distanze oltre i 200 chilometri per la sua conformazione fisica e per le necessità del suo corpo non rendeva come nelle altre. Perciò decise di lasciare e di dedicarsi al lavoro, che è stata una sua passione sino all’ultimo». Negli anni 2000 Gianfranco, che ha sempre amato lo sport delle due ruote e continuava a seguire prima in televisione, poi dal vivo, le gare aveva anche dato un bel supporto alla Gios nel restaurare i mitici telai colorati di arancione che erano stati simbolo della squadra piemontese. Inoltre, aveva fornito del materiale prezioso per la redazione dell’articolo «The Orange Years», uscito sulla rivista britannica «Rouler». «Un uomo riservato ma dal grande cuore, che con la sua bici ha scritto delle pagine di sport vero, sincero e verace come quello di quell’epoca».

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